Orfini sconfessa Renzi sulle sorti del sindaco Ignazio Marino

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Matteo Orfini, presidente dell’assemblea nazionale e commissario del Pd romano, sconfessa il premier Renzi e con accanimento terapeutico difende il sindaco Ignazio Marino. Questa in sintesi l’impressione che si ricava da quanto ha detto questa mattina al Nazareno presentando la Festa de l’Unità 2015.

L’ORFINI PENSIERO – L’Orfini pensiero interpreta senza esitazioni quello del presidente del consiglio e segretario del suo partito che si è limitato a disegnare un campo, dando per scontato che «quando si chiuderà la partita di Mafia Capitale bisogna rilanciare l’azione amministrativa». Affermazione che implicitamente lascia intendere che tutto è attualmente paralizzato dalle indagini in corso e dagli arresti che si sono succeduti e potrebbero succedersi. Aspettando Godot, secondo Orfini, il premier si sarebbe limitato ad un semplice ”dicci se te la senti”, che rivolto al coriaceo Ignazio sarebbe un po’ come dire “vai che ce la fai!“. D’altra parte «il Pd  non ha assolutamente mollato Marino» perché il sindaco che ha vinto le primarie e le elezioni «ha il dovere di governare questa città». E poi, aggiunge: «Marino non resta o va via perché lo dicono Orfini o Renzi, la sua fonte di legittimazione sono i cittadini romani che lo hanno votato ed eletto». Passata la tempesta, dopo la relazione di Gabrielli che, assicura l’informatissimo Orfini «dirà che non c’è bisogno dello scioglimento del Comune, noi siamo consapevoli che ci sarà la necessità di un salto di qualità». Infine accomunando le sorti del sindaco a quelle di Zingaretti spiega: «Non credo che da parte di Renzi ci sia stata una svolta, noi abbiamo da subito rivendicato la discontinuità amministrativa di Marino e Zingaretti da Alemanno e Polverini, già quando c’era il tentativo che su Mafia Capitale emergesse la sensazione che ci fossero responsabilità diffuse». Quindi Marino e Zingaretti «sono stati un baluardo contro la criminalità» e il sindaco «è una persona perbene, un concetto ribadito anche ieri dal premier, che infatti non prende nemmeno in considerazione l’ipotesi che si possa arrivare allo scioglimento del Comune».

IL PD ROMANO – Parlando del Pd romano Orfini ha dipinto il quadro di un partito che reagisce bene dopo la botta e annuncia che la sera del 19 giugno ci sarà l’intervista di Stefano Feltri a Fabrizio Barca, il quale presenterà finalmente la mappatura dei circoli romani e racconterà «quanti sono i (circoli) buoni e quanti i cattivi. «Un lavoro importantissimo per capire i passaggi e le decisioni politiche che dal giorno successivo io stesso assumerò tagliando i rami secchi che sicuramente ci saranno e irrorando quelli freschi». Un’opera di giardinaggio che sicuramente lascerà nel nuovo Pd di Orfini molti musi storti. Intanto via con la festa de l’Unità, glorioso quotidiano non ancora in edicola e che non sarà più lo stesso quando ci tornerà.

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