Udite udite, noi l’avevamo immaginato: come potevano i super dirigenti della Rai, abituati ad agi ingiustificati e a stipendi da pascià, a vivere nell’indigenza di 240mila euro lordi l’anno? Finalmente è arrivata la conferma ufficiale. Attraverso una serie di cavilli i 42 mega dirigenti della Rai erano riusciti a sottrarsi al tetto che prevede 240mila euro come stipendio massimo per i dirigenti pubblici. In barba alle disposizioni date dal premier Renzi, i vari Leone, Marano, Lei, Teodoli, avevano mantenuto il vecchio stipendio che lordo toccava per alcuni di loro i 500mila euro.
LA BUONA NOTIZIA – Finalmente una buona notizia: l’Avvocatura di stato ha detto sì al tetto anche per la Rai. Ora il direttore generale Luigi Gubitosi dovrà farsi ridare le somme eccedenti che sono state erogate in questo anno. Sembrerebbe finalmente che la battaglia portata avanti soprattutto dal segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, abbia avuto successo. L’onorevole del Pd minacciava in uno dei suoi twitter: “Lezione dal Presidente Mattarella a chi si oppone a tetto Renzi 240mila euro per stipendi pubblici. Ora si adeguino tutti, Rai in primis, basta cavilli”. Un’altra vergogna di un’azienda incontrollabile. Non si capisce per quale motivo chi dirige la Rai abbia in sé il senso dell’intoccabilità, dell’autodeterminazione, nonostante che il suo rapporto sia regolato da un contratto di servizio e che l’azienda sia finanziata in gran parte dal denaro pubblico. Basterebbe vedere i risultati per valutare il lavoro di alcuni di questi super manager. Addirittura per molti di loro secondo noi anche i 240mila euro sono troppi. Anzi dovrebbero rimborsare alla Corte dei conti il denaro sperperato in dissennate operazioni televisive. Il nostro pensiero corre sempre al direttore di Raiuno Giancarlo Leone che continua imperterrito sulla sua strada, sembrerebbe che tutti i flop che ha accumulato lo rinvigoriscano.
IL FALLIMENTO – D’altra parte nessuno interviene sul suo operato nonostante che confermi ogni giorno la sua difficoltà nel gestire la rete. Udite udite, dopo aver inserito nel primo pomeriggio di Raiuno la demenziale “Macchina della verità” che sta raggiungendo l’8% di share, Giankaleone ha fallito ancora. Non è riuscito a mettere in piedi il format previsto da giugno ovvero La posta del cuore con Fabrizio Frizzi. Quindi è stata presa una decisione incredibile: non essendoci pronto un programma nuovo, Estate in diretta si allungherà a coprire lo spazio. Tre ore di diretta per Eleonora Daniele e Salvo Sottile. Un’occasione ghiotta per la bionda conduttrice, finalmente riuscirà a raccontare tutti gli omicidi, infanticidi, massacri che accadranno in Italia. E’ anche giusto che sia così, lo spazietto di Storie Vere sta diventando angusto, ripetitivo, abbiamo notato spesso gli stessi personaggi (come mai lo scrittore Lugli è onnipresente?) e si trattano sempre gli stessi argomenti con gli stessi filmati. Sarà sicuramente un’estate bollente su Raiuno, e noi come sempre saremo presenti, dalla parte dei telespettatori, ovviamente. Continua…
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