L’ACI delocalizza in Albania: a rischio 40 lavoratori

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Fulmine a ciel sereno per l’Automobile Club d’Italia, più nota come ACI: a causa della delocalizzazione aziendale in Slovenia e Albania che porterà all’assunzione di nuovi operatori stranieri, circa 40 lavoratori italiani del servizio di assistenza automobilistica, appartenenti alla ditta Omnibus che lavora per conto di ACI, rischiano di essere licenziati a partire da fine aprile. In parole povere, l’assistenza di soccorso in strada nazionale sarà a breve gestita da personale sloveno o albanese.

IL SIT IN – Questa mattina, dalle ore 10 alle ore 14, è stato organizzato a Roma (in via Marsala, nei pressi della stazione Termini) un sit in di protesta da parte dei dipendenti del call center ACI vittime del provvedimento, proprio sotto la sede dell’Automobile Club D’Italia. “Questo è il riconoscimento – ha intanto dichiarato il rappresentante e sindacalista Stefano Conti, Segretario nazionale di UGL Telecomunicazioni – che un’azienda di carattere pubblico dà a lavoratori che si sono distinti per professionalità e impegno svolgendo in questi anni un lavoro importante per la collettività. É un provvedimento immotivato e l’ennesimo scempio per l’occupazione lavorativa in Italia. ACI è un ente pubblico non economico che nell’ultimo bilancio certificato ha mostrato un utile pari ad oltre 27 milioni di euro. Da parte di un soggetto di carattere pubblico ci aspetteremmo un comportamento che sia da esempio all’insegna del principio di responsabilità sociale d’impresa, in questo caso clamorosamente ignorato. Chiediamo a gran voce che si faccia tutto il possibile per salvare i posti di lavoro a rischio licenziamento.”

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