Rigenerazione urbana, nessun progetto per il deposito Atac Piazza Ragusa

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Fra le tante chiacchiere sulla mitica ‘rigenerazione urbana’ la sola che ormai va prendendo corpo riguarda le Caserme di via Guido Reni per le quali sono già stati presentati sei progetti e che si avvale del finanziamento di 46 milioni della cassa Depositi e Prestiti. Per il resto tutto tace. In particolare oltre un anno fa lo stesso assessore Caudo ribadiva che si tratta di 15 aree edificate e non (depositi, ex rimesse, sottostazioni elettriche, uffici), quasi tutte in zone centrali o semicentrali per un totale di 165 mila metri quadrati dove potevano venir edificati 540 mila metri cubi. Insorgevano immediatamente i comitati timorosi non solo della possibile speculazione, ma soprattutto della solita incontrollata cementificazione.

ATAC RAGUSA – Fra le aree interessate il deposito di piazza Ragusa occupato simbolicamente nel maggio dello scorso anno, ma ancora lì nel suo desolante abbandono da oltre 11 anni.  A pochi metri dalla Stazione Tuscolana occupa oltre 20mila metri quadrati comprende l’isolato compreso tra via dei Rogazionisti e via Verbania. Un progetto di riqualificazione tuttavia c’era e prevedeva che di quei 20mila metri quadrati un 33% venisse destinato a uso abitativo e il restante 67% a uso commerciale e servizi. Le facciate dell’ex rimessa rimarrebbero le stesse, mentre verrebbero demoliti i manufatti incongruenti facenti parte del complesso, lungo via dei Rogazionisti, e il completamento del fronte residenziale lungo la stessa strada.

IL LAVORO DI ROMA TRE – Tuttavia un’analisi  del piano di valorizzazione fu condotta  dall’Università Roma Tre della quale peraltro, è stato docente di urbanistica lo stesso assessore Caudo con esiti critici rispetto a questo progetto. Infatti, si scrive «le già carenti attrezzature pubbliche esistenti nell’ambito più prossimo sarebbero ulteriormente caricate dai nuovi 179 abitanti previsti che non andrebbero a beneficiare di nessuno dei servizio previsti….».

DELIBERE FUTURE – Osservazioni sicuramente congrue ma che nulla ci dicono del futuro di questo enorme mostro edilizio cadente. Gli interventi urbanistici  programmati da Atac dovranno comunque passare rimessa per rimessa dall’ assemblea capitolina che ha già votato la delibera complessiva nel 2011. Si va così verso un procedimento lunghissimo al quale dovrebbe seguire un bando di concorso, per di più in un’area centralissima degradata lungo via della stazione Tuscolana che costeggia la ferrovia. Ancora una volta spazi e introiti sprecati nella farragine delle regole e delle procedure amministrative.

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