La notizia che 30 famiglie di sfrattati del residence di Pietralata sarebbero stati mandati via l’avevamo data due giorni fa. Oggi, con un comunicato l’assessorato alle politiche sociali segnala l’avanzamento di quel progetto e rende noti altri particolari della vicenda. “L’attuazione del piano di smantellamento dei Centri di assistenza alloggiativa temporanea è iniziata dal più costoso dei residence, quello di Pietralata 2,” annuncia Francesca Danese, assessora a Casa e politiche sociali di Roma Capitale. Venerdì 27 verrà firmato il verbale di riconsegna dello stabile.
LE PAROLE DELL’ASSESSORE – “Di 36 famiglie che vi erano alloggiate ben 33 – continua l’assessora – sono risultate dalle verifiche come aventi diritto e sono state sistemate in altri Caat, in attesa di soluzioni abitative diverse e del nuovo servizio di assistenza alloggiativa. Dopo un esame, caso per caso, sono state trovate soluzioni il più possibile rispettose delle esigenze delle persone malate e delle necessità dei bambini in età scolare”. Insomma, per il Comune l’operazione è guidata nel migliore dei modi. L’assessorato spiega poi che “Da sabato scorso, l’assessora Danese, ha avuto diversi colloqui informali con le persone residenti nel Caat e incontri con le realtà sociali del territorio”.
RISPARMI PER IL COMUNE – “E’ un percorso, decollato non senza difficoltà, ma che consentirà alla collettività un risparmio di quasi un milione e mezzo di euro per il 2015. Lo sgombero di Pietralata 2 è il primo passo per il superamento del sistema Caat che finora è costato in media 1700 euro per ciascuno dei 1930 nuclei familiari assistiti”. Restano però lettera morta le promesse di un sussidio o di un cosiddetto “buono casa” e senza risposte le tante manifestazioni fatte in passato per dare una vera svolta alla vicenda delle famiglie dei residence.
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