«Credo sia sotto gli occhi di tutti che il pericolo che si è manifestato a gennaio presso la redazione di Charlie Hebdo non sia un attacco isolato alla Francia ma a tutta la nostra civiltà europea». Queste le parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino, a chi gli chiedeva un commento sulle ultime minacce dell’Isis che citano direttamente la Capitale e l’Italia.
LA PROMESSA – «Credo che la promessa fatta dal ministero dell’Interno di 500 uomini delle forze dell’ordine in più e 85 militari comunicati a me ufficialmente dal signor Prefetto – ha aggiunto il primo cittadino a margine di una conferenza in Campidoglio – sia una promessa che vada onorata, perchè in altri Paesi il ministro dell’Interno è intervenuto con grande determinazione».
LA POSIZIONE DI SALVINI – «Come fermarli? La marina militare serve a difendere i confini. Nessuno entra nelle acque territoriali con le buone o con le meno buone». ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega nord, a Radio Padania.
RAID ANTI-ISIS – Intanto l’esercito egiziano ha parlato dell’uccisione di almeno 50 jihadisti nei raid anti-Isis di questa mattina in risposta alla decapitazione di 21 cittadini egiziani copti perpetrata dagli uomini del Califfato nero. Nel frattempo, l’aviazione dell’esercito libico che fa capo al generale in pensione Khalifah Haftar, ha compiuto a sua volta raid contro postazioni dell’Isis nella città di Sirte, espugnata dagli uomini del Califfato di Abu Bakr al Baghdadi. Anche il comandante dell’aviazione militare Moqer al Qarrushi ha sottolineato che le operazioni si stanno svolgendo «in coordinamento con l’aviazione egiziana», entrata in azione con quattro caccia. Una dura condanna ai raid egiziani è arrivata stamane dalle milizie islamiste denominate “Fajr Libia”, i quali in un comunicato da Tripoli e riportato da al Jazeera: «Qualsiasi intervento sul suolo patrio – recita il comunicato – deve essere eseguito dal popolo libico che è l’unico delegato a farlo«. Da parte sua, in un comunicato, l’esercito egiziano ha affermato che nei raid della sua aviazione «sono stati colpiti depositi d’armi e postazioni dell’organizzazione terroristica». Si tratta della prima reazione del governo del Cairo all’esecuzione per mano dell’Isis di 21 cristiani copti egiziani mostrata ieri in un video diffuso in rete.
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