Morto a Roma Massimo Rendina, lunedì camera ardente in Campidoglio

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Domani, lunedì 9 febbraio, dalle 12 alle 19 nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, sarà allestita la camera ardente per rendere omaggio a Massimo Rendina, partigiano, già presidente dell’Anpi Roma, scomparso oggi all’età di 95 anni. Alle 13, inoltre, è prevista una breve commemorazione funebre. Lo rende noto l’Ufficio stampa del Campidoglio. Durante il fascismo è vissuto a Venezia e dopo la maturità si è trasferito a Bologna per gli studi universitari. A Bologna inizia la carriera giornalistica collaborando con il Resto del Carlino e occupandosi di cronaca bianca. Suo collega era Enzo Biagi. Allo scoppio della guerra si arruolò e divenne sottotenente dei bersaglieri. Venne mandato in Russia con lo CSIR. Tornato a casa per una licenza di convalescenza, tornò a lavorare al Resto del Carlino quando arrivò il 25 luglio e Mussolini venne esautorato.

LA GUERRA – Dopo l’8 settembre si trova a Torino e decide di entrare nella Resistenza italiana: diventa comandante nelle brigate Garibaldi con il nome di battaglia di Max il giornalista. Diventato capo di stato maggiore della I Divisione Garibaldi, prende parte alla liberazione di Torino e nel capoluogo piemontese riprende la professione di giornalista a l’Unità. Terminata la guerra si occupa di cinema scrivendo film con Piero Tellini, cura poi la settimana Incom con Luigi Barzini junior e successivamente entrerà in RAI dove dirigerà il telegiornale. Cacciato da Fernando Tambroni verrà reintegrato in RAI grazie all’amico Aldo Moro. Negli anni settanta scrive per il settimanale le ore, diretto da Enzo Peri. Rendina è stato attivo presso l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), ed è stato presidente della Comitato Provinciale ANPI Roma e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Luigi Sturzo per le ricerche storiche sulla Resistenza.

IL FILM – Nel 2011 ha raccontato nel documentario Comandante Max diretto da Claudio Costa, la sua esperienza di guerra in Russia e nella resistenza, come comandante nelle brigate Garibaldi. Nel film Rendina ricorda le figure di Francesco Scotti, Corrado Bonfantini e Edgardo Sogno. Nell’aprile 2011 è eletto come uno dei vicepresidenti nazionali dell’ANPI.

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