E’ sulle scrivanie della Procura di Roma la relazione sui casi di assenteismo di almeno 31 vigili urbani che la sera del 31 dicembre prossimo non si sono presentati al lavoro benché fossero in turno. La relazione è stata consegnata la mattina del 30 dicembre scorso alla Procura dal capo dei vigili urbani Raffaele Clemente che ha svolto una indagine amministrativa interna al Comune.
L’INDAGINE – Interruzione di pubblico servizio, truffa e falso ideologico. Sono questi i reati contestati. Nell’indagine amministrativa si parla di interruzione di pubblico servizio ma saranno ora il procuratore dirigente Giuseppe Pignatone e l’aggiunto Francesco Caporale a dover stabilire la sussistenza di reati penalmente perseguibili e quale accusa contestare. Nella documentazione ora in possesso della Procura secondo quanto si è appreso ci sarebbero riferimenti a un possibile ruolo svolto da organismi sindacali nell’attuare l’astensione.
COSA RISCHIANO – Tra i vigili assenti la notte di capodanno, infatti, 38 rischiano un procedimento disciplinare e, tra loro, in 31 potrebbero essere puniti con il licenziamento. Al centro della loro vicenda i certificati medici: “Trentuno medici – si legge nella relazione del comandante Clemente – hanno rilasciato altrettanti certificati a giustificazione delle assenze dei dipendenti, sulla cui legittimità si avanzano dubbi. Infatti, i sanitari hanno, fra l’altro, dato la prognosi comprendendo il giorno antecedente, in alcuni casi anche due, a quello della reale visita medica presso l’ambulatorio. In un caso la visita medica è avvenuta in un albergo”.
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