Rai, programmi “imbarazzanti” e i flop dei direttori di rete

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I risultati Auditel di un anno di ascolto sulle tre reti generaliste Rai sono un attestato inconfutabile dell’incapacità del trio Floppers, ovvero dei direttori di rete Leone, Teodoli & Vianello, i tre signori che hanno ottenuto, nonostante tanti nostri soldi investiti sul servizio pubblico, risultati insoddisfacenti e talvolta miserrimi. Vediamo i dati: nell’intera giornata Raiuno perde lo 0,5 % share, Raidue il -0,2 %  Raitre: il -0,7%, mentre ad esempio Canale 5 guadagna lo 0,4%.

PROGRAMMI SCADENTI – Finalmente sui giornali e tra i politici si sta affermando la convinzione che i programmi della Rai siano diventati imbarazzanti, non solo per gli ascolti, ma per la pessima qualità dei contenuti. Non bastano ad esempio due serate con Benigni per riscattare la mancanza di temi culturali sulle tre reti generaliste, almeno che non si considerino i salsicciotti imbottiti di libri, arte, teatro e cinema che vanno a notte fonda o all’alba. Per trovare il profumo del servizio pubblico talvolta ci siamo dovuti affidare a La7 di Mentana o a Sky Arte. E’ uno scandalo che coinvolge soprattutto tutti i consiglieri di amministrazione della Rai che sembrano vivere nel piacevole tepore-torpore del “consenso”. Ma l’aria sta cambiando.

LE VOCI – Finalmente molte voci autorevoli stanno chiedendo le dimissioni di Giancarlo Leone in Presta, direttore di Raiuno, che dopo il flop della Carrà dovrebbe essere messo in condizione di non far più danni. E che dire del guazzabuglio di Raidue condotta dall’incomprensibile Teodoli detto “il cinese” per la sua capacità indiscussa di copiare i programmi degli altri?  Quale sarà stata mai la sua missione quando ha prodotto il più volgare e ascellare programma della tv condotto da Max Giusti “La papera non fa l’eco”? La Retedue insapore e incolore naviga senza ascolti, con programmi d’acquisto, fragili format tutti fotocopiati nella Xerox, schizza solo Michele Guardì con le sue trasmissioni archeologiche, che già mentre vanno in onda diventano materiali preziosi da cineteca. Per non parlare della “vedette internazionale” Caterina Balivo, reduce dai tonfi in prima serata, che conduce una trasmissione che sintetizza con chiarezza l’accozzaglia incomprensibile della linea editoriale della rete. Potremmo immaginare che la Caterina  sia convinta di realizzare con Detto Fatto una novità assoluta sull’economia domestica in tv. Poveri noi! Le consigliamo, visto che come il suo direttore Teodoli ama copiare i format di altri, di aggiornarsi e modernizzarsi un po’ rivedendo i programmi di Ave Ninchi degli anni ’70. Su Raitre possiamo dire ben poco, appartiene alla storia delle disfatte televisive. L’ennesima richiesta di dimissioni del direttore Vianello da parte di onorevoli del Pd, è fresca di ore. Gli aggettivi più carini che sono stati utilizzati per lo speciale della rete sull’elezione del presidente Mattarella condotto da Federica Sciarelli e Corrado Augias, sono stati: “imbarazzante”, “penoso”, “sconcertante per Raitre”. “Il direttore di rete Andrea Vianello: dovrebbe andarsene…” Certo non possiamo attenderci le dimissioni spontanee del Trio dei Floppers! Allora quanto tempo dovremo attendere ancora per l’arrivo di un nerboruto fabbro che con un trapano Black & Decker li schiodi dalle poltrone?

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