Vigili urbani, scontro totale tra sindacati e Comune di Roma

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Vigili urbani del comune di roma, lo scontro continua. Il sindaco Ignazio Marino ne è certo e lo ha confermato questa mattina a margine di un convegno in Campidoglio. «I risultati della prima fase dell’indagine trasmessi al ministro Madia, come da lei richiesto, e agli uffici della Procura della Repubblica, rilevano evidenze statistiche inconfutabili: esiste una diversità nell’incidenza di persone che hanno donato il sangue o inviato il certificato di malattia, rispetto agli anni passati, che ha suscitato dei sospetti nella commissione.»

INDAGINE INTERNA – Sin qui i sospetti (sospetti, si badi bene) e non certezze, ma il fatto è che la vicenda romana si intreccia inesorabilmente con la mobilitazione su tutto il territorio nazionale che Cgil, Cisl e Uil stanno organizzando per il 10 febbraio prossimo con presidi del personale davanti alle Prefetture. In una nota unitaria i tre sindacati criticano molte Amministrazioni comunali che anziché «preoccuparsi delle collusioni fra criminalità, malaffare e istituzioni, non trovano di meglio che scaricare responsabilità ed inefficenze sui propri lavoratori e sui cittadini, aumentando le imposte locali e tagliando i servizi.»

LE CONDIZIONI DI LAVORO – Secondo i sindacati  nessuno si è preoccupato di spiegare che il corpo di polizia locale, municipale e provinciale «lavora in condizioni di estrema precarietà, con un quadro normativo e giuridico che non ne riconosce il ruolo e le funzioni alla luce dell’attuale assetto istituzionale, e soprattutto senza tutele.»

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