Sfratti per finita locazione: Unione inquilini scrive all’Anci e ai Prefetti

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Il rinvio della esecuzione degli sfratti per finita locazione non ci sarà, secondo il Governo Renzi. Ma le voci che si alzano per chiedere la proroga non si fermano. Dopo gli assessori alla casa dei comuni di Roma, Milano e Napoli anche nelle città minori sale il malumore e arrivano anche gli interventi dei sindacati degli inquilini che ha scritto ai prefetti e all’Anci. Aderiscono convintamente all’appello delle tre maggiori aree urbane con in testa quella della capitale che rischia di mettere per strada oltre 6000 famiglie, mentre a livello nazionale gli sfratti sarebbero tra i 30 e i 50 mila in un colpo solo.

FONDO NON UTILIZZABILE – E ricordano nella lettera all’Anci: “Il fondo per la morosità incolpevole, ancorché non ancora operativo, non è applicabile a questa fattispecie di sfratti il fondo sociale è casomai strumento utile per sostenere le famiglie in difficoltà a pagare l’affitto ma non si applica a famiglie il cui sfratto è già sanzionato ed in esecuzione e che come il caso della finita locazione, pagano regolarmente il canone dovuto, maggiorato del 20% come dispone la legge”. Ora la questione è nelle mani del Parlamento: il decreto infatti dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dall 31 dicembre scorso, data della pubblicazione del decreto legge 192.

LETTERA AI PREFETTI – L’Unione inquilini ha scritto anche ai Prefetti italiani, rappresentando le difficoltà e chiedendo un intervento verso la proroga della sospensione. Il sindacato inquilini fa poi un “pressante appello affinché si valuti la necessità di una disposizione temporanea, almeno fino alla data di conversione in Legge del decreto in parola, al fine di non concedere la forza pubblica per l’esecuzione di sfratti in cui sono coinvolti soggetti in possesso dei requisiti di cui alla Legge 9 del 2007”. Le esecuzioni, se saranno avviate dai prefetti, riguarderanno famiglie a basso reddito (meno di 29mila euro annui) con all’interno dei nuclei disabili anche gravi, minori, malati terminali e ovviamente anziani e toccherebbero in molti casi famiglie che dovrebbero lasciare casa per la scadenza dei contratti. Il rischio di tensioni sociali è dietro l’angolo.

10 MILA SENTENZE A ROMA – A Roma dall’inizio della grande crisi economica sono stati almeno 10mila le sentenze di sfratto per fine locazione. Contro la richiesta dei comuni si è alzata la voce della Confedilizia che polemizza con gli assessori ricordando che la situazione esistente sarebbe la conseguenza di malagestione e non di una vera emergenza. Ma il vero problema sembra, alla fine dei conti, il mancato interesse delle stesse amministrazioni locali per l’emergenza abitativa e l’edilizia popolare, mentre le periferie si sono espanse senza controllo grazie all’iniziativa privata.

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