Il risanamento di Atac dovrebbe arrivare entro il 2016 migliorando la qualità del servizio, ma per quanto riguarda i costi utilizzando quelli standard per calcolare le risorse necessarie. Queste le intenzioni dell’amministratore delegato Danilo Broggi e dell’assessore alla mobilità Guido Improta che questa mattina sono stati convocati in commissione per illustrare il piano industriale 2015-2019 dell’azienda. Per rimettere in sesto i conti della società occorrono 40 milioni della Regione da aggiungere ai 240 erogati dalla Regione per il 2014. Inoltre viene confermato l’aumento dell’abbonamento annuale Metrebus a 280 euro, ma anche l’incremento della produttività aumentando le ore alla guida di autisti e macchinisti. Oltre a tagli e risparmi sugli sprechi Broggi ha annunciato adeguamenti tecnologici, lotta all’evasione e 300 nuovi autobus. Il tutto senza considerare i crediti oggetto di contenziosi e le future dismissioni degli immobili immobili Atac dismessi.
DUBBI IN MAGGIORANZA – Un discorso quello di Broggi che ha sollevato dubbi anche nella maggioranza in Consiglio regionale con l’assessore Improta preoccupato per l’andamento della metro C. Pare infatti che il numero delle vidimazioni sia molto inferiore alle previsioni che stimavano 12mila passeggeri l’ora perché al momento sulla tratta appena aperta se ne registrano circa 12mila vidimazioni al giorno con non più di 70 passeggeri su ogni treno. «Confidiamo – ha aggiunto- che l’apertura della tratta fino a Lodi nella primavera 2015, possa portare a miglioramenti in termini di passaggi e di fruizione della clientela.» Ma se allora «non avremo un incremento significativo di passeggeri, è evidente che la Regione e gli altri enti finanziatori dovranno fare una riflessione sull’idea strategica di continuare a investire su questa opera.» Insomma, il rischio di un flop esiste per questa costosissima impresa che rischia di venir bloccata a Lodi nonostante l’ottimismo anche recentemente ostentato dalla amministrazione capitolina.
METRO B A CASAL MONASTERO – Parlando poi del prolungamento della B da Rebibbia a Casal Monastero Improta ha detto di attendere la sentenza sul ricorso proposto da uno dei partecipanti alla gara vinta da Salini. «Se i giudici dovessero ritenere che la gara indetta dalla precedente amministrazione è andata deserta non ci sarebbe alcun contenzioso possibile- ha spiegato- E in questo caso verrebbe immediatamente avviata dal Comune una nuova procedura di gara subordinata a delle valorizzazioni patrimoniali, come aveva fatto l’amministrazione passata». Se invece la gara fosse ritenuta legittima si dovranno onorare i patti e quindi rendere disponibili le aree di proprietà comunale sulle quali le società del consorzio potranno costruire. Ma con l’aggravante che non tutte le aree previste dalla amministrazione Alemanno per questa compensazione sono disponibili e toccherà trovarne altre. Facendo slittare la realizzazione del prolungamento della B a tempi al momento difficilmente calcolabili.
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