“Tor Sapienza rappresenta il fallimento dello Stato, frutto della politica folle di una certa sinistra che permette tutto a tutti”. È quanto afferma Matteo Salvini, leader della Lega Nord, commentando i nuovi scontri avvenuti nella notte di martedì 11 novembre nel quartiere della Capitale. Il leader leghista annuncia che a breve si recherà nella Capitale per verificare la situazione nei quartieri più a rischio di tensioni sociali. “Ho ricevuto molte chiamate, in molti chiedono la mia presenza e quella della Lega. Ci andrò” conclude Salvini.
UN’ALTRA NOTTE DI SCONTRI – Altra notte di scontri a Tor Sapienza dopo la “guerriglia” di lunedì. Intorno alle 22 un gruppo di circa 50 persone, alcune delle quali armate di bastoni, si è diretto verso il centro di accoglienza dei minori di via Morandi per protestare contro la presenza degli immigrati.
BOMBE CARTA – I manifestanti hanno lanciato bombe carta contro la polizia intervenuta per contenere la contestazione. Un poliziotto è rimasto ferito, con una prognosi di sette giorni al Pertini, e cinque pattuglie sono state danneggiate.
IL PRECEDENTE – L’altra notte, a Tor Sapienza, “è accaduto un fatto senza precedenti nella nostra città. L’esasperazione dei cittadini per l’abbandono delle periferie e per gli effetti della crisi ha trovato lo storico capro espiatorio, il migrante e il rom” ha scritto in una nota Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio. Quello che è successo è una manifestazione dei residenti, degenerata poi in uno scontro con lancio di sassi e cassonetti dati alle fiamme, nei confronti dei rifugiati che si trovano nel centro di prima accoglienza della zona.
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