Bolletta Enel troppo cara? Potrebbe essere utile verificare alcuni dati sulla fatturazione.
Tra i dati che si potrebbe controllare, stando a quanto riportato da alcuni siti, c’è quello dei “dati fornitura” del proprio conto per l’energia elettrica. Qualora sia riportato il testo “Uso domestico non residente con Tariffa D3 bioraria” l’Enel può chiedere infatti una cifra superiore a quella che si dovrebbe pagare.
IL RIMBORSO – Si può scrivere all’Enel e chiedere di passare alla tariffa corretta per residenti inviando i documenti che attestino l’effettiva residenza.
L’Enel in una nota – riportata sul sito Affari Italiani – spiega che il problema sorge dal fatto che per l’applicazione della tariffa per uso domestico “residente” il Cliente che ha la residenza anagrafica nell’abitazione in cui è attiva la fornitura o che ne ha richiesto il trasferimento in caso di nuovo contratto deve presentare l’ autocertificazione entro 5 mesi dalla data del contratto.
Comunque, fa sapere il gestore, qualora il cliente non provveda, Enel Servizio Elettrico invia una lettera “pro-memoria” per sollecitarne la produzione, fornendo ulteriori 30 giorni di tempo per l’invio e, solo in caso di mancata produzione della documentazione, si provvede alla revoca del beneficio tariffario.