Riapre il reparto di procreazione medicalmente assistita al Sandro Pertini di Roma. Dopo sei mesi dallo scambio di embrioni che ne causó la chiusura il centro riprende le sue attività con una serie di cambiamenti. Obiettivo dello stop è stato “migliorare – ha spiegato la Regione – i requisiti strutturali e organizzativi della struttura richiesti dalla normativa regionale”, e per evitare gli errori del passato. Alla conferenza stampa hanno preso parte il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il direttore della Asl RmB, Vitaliano De Salazar.
LAVORI NEL DETTAGLIO – I lavori hanno consentito: l’introduzione di una nuova accoglienza e identificazione della coppia attraverso la produzione di una card contenente un identificativo abbinato al loro materiale biologico; l’acquisizione di nuovi supporti tecnologici per migliorare le fasi di lavorazione; nuovi dispositivi di sicurezza; un nuovo sistema informativo di gestione della tracciabilità di tutti i dati; la revisione delle fasce orarie di erogazioni delle prestazioni per evitare contemporaneità di attività ad alto rischio; l’aumento dei giorni di attività del reparto (non più 5 ma 6 giorni a settimana), accesso consentito al reparto a non più di tre coppie al giorno; l’introduzione di auditing esterno e interno per garantire che gli standard qualitativi progettati e le procedure pianificate siano assicurate durante tutti i processi senza violazioni. Questo il commento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
LE PAROLE DI ZINGARETTI – “Oggi il Lazio recupera un ritardo di 10 anni. Purtroppo dopo la legge del 2004 abbiamo ereditato una situazione in cui il Lazio non aveva la rete regionale dei centri di Procreazione medicalmente assistita. Ora siamo pronti, abbiamo chiesto a tutti i centri il livello massimo di sicurezza per quanto riguarda i meccanismi di accesso al processo di procreazione assistita”. “Questo- ha aggiunto Zingaretti- e” il primo centro pubblico accreditato. Si riapre a questo punto un centro di assoluta avanguardia e si comincia a costruire la rete. Il messaggio che voglio lanciare ai cittadini e alle cittadine del Lazio e” che tutti coloro che vogliono ricorrere alla procreazione assistita possono rivolgersi a una rete regionale sicura, efficiente e che risponde ai requisiti a livello internazionale massimi di sicurezza”. “Alla notizia della riapertura sono state- ha sottolineato Zingaretti- ricontattate 120 coppie inserite in lista di attesa”.
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