Il centro agroalimentare di Roma (CAR) tempo fa è balzato all’onore delle cronache per gli scontri fra immigrati addetti al facchinaggio abusivo peraltro recentemente incriminati dalla magistratura. Ristabilire l’ordine e legalità è divenuta quindi una priorità per la direzione di un Centro esteso su 140 ettari paragonabili a circa 200 campi di calcio. Qui ci lavorano 2500 addetti e vi operano 400 aziende con un volume di affari di 2 miliardi di Euro all’anno.
GLI ABUSIVI – Una vera e propria risorsa ‘industriale’ per Roma ubicata poco oltre il Raccordo anulare di Roma e collegata direttamente a tutte le maggiori arterie di traffico. Ragione di più per vedere cosa stia succedendo in questo polmone della distribuzione romana dopo le battaglie campali dei mesi scorsi. I dirigenti del Centro ci hanno accompagnato nella visita e ci hanno confermato la sua odierna ‘impermeabilità’ contro quello che definiscono “l’intrufolamento” illecito al suo interno di immigrati soprattutto egiziani che si offrono come facchini abusivi per il carico-scarico delle cassette Ma ci hanno mostrato anche le barriere di ferro con reticolati di notevole altezza lungo tutto il confine del CAR che corre su terreni agricoli che costeggiano la via Tiburtina. Di qui il grosso degli egiziani penetrava lasciandosi scivolar dalla cosiddetta “valletta” del Cash & Carry da una dozzina di metri. Ora lungo questi terreni agricoli si muovono le unità cinofile della vigilanza privata del Centro che impediscono materialmente qualsiasi tentativo di scavalcamento di barriere sormontate anche da filo spinato. Due centrali operative con telecamere operano presso gli uffici e agli ingressi, qui e nei padiglioni opera un nucleo di vigilanza privata composto da 20 addetti, specializzati nelle prassi di prevenzione e anti- intrusione e per la sicurezza di persone, immobili e cose, in aggiunta alla vigilanza privata ed agli ispettori-steward dipendenti dal Car. Insomma il Centro oggi risulta praticamente blindato anche se l’arrogante e pervicace invadenza dei clandestini è costata all’amministrazione del centro oltre un milione di euro di investimenti.
[form_mailup5q lista=”guidonia”]