Le più piccole chiudono, ma anche le grandi librerie della Capitale, a partire da quelle in Centro, “sono a rischio chiusura”. Per non parlare di quelle che hanno già abbassato la saracinesca, come la Croce in corso Vittorio Emanuele, Remainder’s in piazza San Silvestro, Herder in piazza Montecitorio e Newton Compton in via del Corso.
LA LISTA – Una lista che tra poco potrebbe allungarsi ancora e comprendere anche la libreria Feltrinelli della galleria Alberto Sordi, di cui “sembra sempre più certa la chiusura”, e la Cicerone nel sottopassaggio di largo Chigi. Da qui è partito il grido d’allarme arrivato sul tavolo della commissione Cultura di Roma Capitale, presieduta da Michela Di Biase (Pd), che stamattina ha ascoltato Massimo Botrini, titolare della Cicerone. La crisi, certo, ma anche “gli alti costi di gestione, di affitto e di personale”, ha spiegato Botrini, stanno determinando la “desertificazione” soprattutto nel Centro storico. “Roma Capitale – ha detto Di Biase – ha le sue biblioteche, ma ci stanno a cuore anche le librerie private che vanno sostenute, sia in Centro che in periferia. Contatteremo gli uffici competenti per verificare la possibilità di applicare detrazioni fiscali e, per incentivare nuove aperture, verificare se sia possibile utilizzare alcuni spazi del Comune”. Poi, la promessa di seguire le strutture e convocare un’altra seduta della commissione Cultura “per valutare i risultati delle indagini che svolgeremo al fine di produrre un documento di indirizzo alla Giunta”.
L’ALLARME – Prima di arrivare a piazza Campitelli, Botrini ha scritto direttamente al sindaco di Roma, Ignazio Marino, per denunciare la crisi del settore: “La nostra città sta perdendo in continuazione attività commerciali dedite alla diffusione della cultura – si legge nella missiva -. Tantissime hanno già chiuso e altre chiuderanno entro breve. La libreria che si trova nel sottopassaggio di via del Tritone sta preparando gli scatoloni e chiude, riconsegnando i locali al Comune di Roma. E’ inaccettabile”. Botrini in commissione ha ricordato le librerie storiche che hanno dovuto chiudere: oltre alla Croce e Remainder’s, “Mondadori Trevi e Mondadori Corso, Arion Montecitorio, Feltrinelli Babuino, Giunti piazza Santi Apostoli, Messaggerie musicali e Rizzoli a largo Chigi”. Un Centro storico senza librerie, ha scritto Botrini al sindaco, “è un Centro storico sempre più triste, senza cultura e senza storia. Ma perché l’amministrazione è ferma? Forse non ne è a conoscenza?”.
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