Stretti in spazi minimi, denutriti e in cattive condizioni di salute: così sono stati trovati dal Corpo Forestale e dagli ispettore della Asl RmF oltre 50 cani che vivevano, anzi sopravvivevano, nel canile di Pian Conserva nel Comune di Tolfa, a nord di Roma.
SEGREGAZIONE E SPORCIZIA – A tenerli in un sostanziale stato di segregazione era un giovane uomo della zona che non si preoccupava di avere le povere bestie in gabbie strettissime e sporche con animali che le infestavano quotidianamente. L’operazione che ha portato alla scoperta del canile lager ha portato alla divisione del gruppo di animali: quelli in condizioni migliori sono stati predisposti per l’affidamento a famiglie che vogliano adottarne uno. Gli altri, malconci a vari livelli ma impossibili da lasciare in altre case, si è avviata la procedura di trasferimento in una struttura ad hoc di Bracciano, dove ci si è cominciati a prendere cura dei poveri animali.
DISAGIO PSICHICO – A quanto è risultato dalle perlustrazioni delle autorità locali si tratterebbe di una situazione di grave disagio e non di volontario maltrattamento: l’uomo infatti viveva anche lui nei pressi del canile lager in condizioni estreme di sporcizia e trascuratezza. Lo stesso trattamento avrebbe riservato agli animali che vivevano con lui in uno stato igienico pietoso. L’uomo è stato denunciato per vari reati tra cui lo smaltimento delle feci degli animali e il maltrattamento.
[form_mailup5q]