Tanti gli argomenti toccati in conferenza stampa da Walter Sabatini. Nodi da sciogliere, punti da chiarire, qualche sassolino da togliersi. A ruota libera il dirigente giallorosso che ha parlato di mercato, Benatia, Dodò e Maicon.
MERCATO – Sabatini ha ribadito il concetto che ogni mercato porta con sè anche scelte che addolorano e sono i casi di Lamela, Marquinhos e Dodò. Decisioni necessarie, non volute dal tecnico. E ha detto: «Dodò è stato ceduto per salvargli la vita, per gli altri sono state scelte economiche, tecnico o tattiche». Il riferimento è a “alle bastonate” che il giocatore prendeva in ogni caso dopo ogni partita. Insomma per Sabatini questo non era il suo ambiente.
STROOTMAN – Sabatini ha spiegato che la volontà del club è quella di trattenerlo anche quando rientrerà dal lungo infortunio. Rabiot? Sabatini assicura che rientra nei piani della Roma, e che il club proverà a prenderlo entro gennaio, comportandosi da grande club al cospetto di un altro grande club. Su Maicon chiede di considerare tante situazioni, e che per la Roma ha dato tanto. Sabatini archivia questo incidente, chiudendolo come un “affare personale”. Forse tanto clamore per nulla.
BENATIA – Per Sabatini quanto detto da Pallotta è più che sufficiente, anche perchè il Bayern Monaco chiede silenzio su questa situazione. Sabatini però un paio di cose le dice: «A maggio scorso aveva un’offerta superiore alla nostra ma ha scelto di venire a Roma, rinunciando a dei soldi. Quest’anno voleva rimare a Roma solo ad alcune condizioni, ma la mia risposta non potesse essere positiva, non potevamo dargli i soldi che chiedeva e gli abbiamo offerto un contratto in esubero basato sull’offerta che aveva l’anno scorso. Ma a gennaio ci ha chiesto uno stipendio che non potevamo dargli. A maggio dissi in questa sede che il prezzo sarebbe stato di 61 milioni, ma era il pezzo per il monolite Benatia. A 28 milioni più 4 ho venduto il simulacro Benatia».
SCUDETTO – Non ditegli di rinunciare alle sigarette («chiedetemi qualcos’altro. Un uomo può rinunciare ad altre cose, ma la sigaretta per me sarebbe celebrativa») per lo scudetto, ma ha provato in tutte le maniere a costruire una squadra per raggiungere questo obiettivo, considerando una Juve che secondo Sabatini non è meno forte di quella che l’anno scorso ha fatto oltre 100 punti in campionato.
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