Nuovo rinvio in commissione Commercio per le due delibere sugli impianti pubblicitari, il Prip e il regolamento collegate al bilancio. Questa mattina l’assessore a Roma produttiva, Marta Leonori, aveva illustrato le delibere di Giunta a numerosi comitati, associazioni e rappresentanti di imprese di settore, poi il presidente Orlando Corsetti, ha deciso di far slittare il parere della commissione a lunedì per stilare un regolamento al riparo da contenziosi che potrebbero allungare i tempi di una regolamentazione attesa da vent’anni.
CRITICHE ALLE CONFERENZE STAMPA – Ma non è stato proprio conciliante il tono della consigliera del Pd Michela Di Biase membro della commissione, che ha criticato le conferenze stampa su «delibere mai viste in commissione, che è al lavoro da sei mesi e che ha posto in modo ripetitivo dei principi che dovevano essere alla base del provvedimento». Ma quali sono le modifiche alla delibera che la commissione richiede? Intanto il coinvolgimento dei Municipi nelle decisioni perché «hanno maggiormente il polso della situazione del territorio». Ma il punto principale riguarda le deroghe proposte in commissione per vietare l appalti più appetibili di ”serie A” e altrettanti di serie B e C questo «per non diminuire l’appeal delle gare di categoria inferiore » che comunque dovranno essere approvate anche in aula oltre che dalla Giunta.
NON ALLUNGARE I TEMPI DEL PROVVEDIMENTO – Ma per l’assessora il Prip e il regolamento non sono scindibili dal bilancio perché si allungherebbero i tempi e poi perché «anche se i 30 milioni di introiti previsti non sono stati iscritti nel previsionale di quest’anno hanno comunque un forte impatto sul bilancio pluriennale». Secondo Daniela Aga Rossi, presidente dell’Associazione imprese pubblicità esterna presente alla riunione della commissione, sarà improbabile arrivare ad incassare 30 milioni di euro previsti dall’Amministrazione, anche perché Milano con 150mila metri quadri incassa 9 milioni all’anno mentre Roma pretende di ottenere quasi quattro volte quell’incasso con una superficie (stimata dall’associazione) di tre volte inferiore.
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