Emanuela Vernaglia, moglie del figlio adottivo di Renato Zero, Roberto Fiacchini, racconta a Domenica Live l’ultimo capitolo della sua sfortunata storia d’amore. Dopo la separazione ora rischia lo sfratto. L’affitto, prima pagato dal cantante, non è più stato versato. Inutili fino ad oggi le sue richieste di aiuto. “Il mio messaggio – dichiara Emanuela – oggi è quello di far crescere le nostre bambine in modo normale. Potrei andare a vivere altrove ma resto a Roma vicino al padre, perché siamo io e lui che dobbiamo decidere come far crescere queste bambine, non gli avvocati. E il nonno dov’è? E’ sempre stato molto affettuoso nei miei confronti”.
I MOMENTI DI DIFFICOLTÀ – “Noi ci siamo separati due volte e per due volte mi sono trovata in una situazione difficile. Sono uscita dalla villa che Renato aveva regalato a noi per il matrimonio. Hanno cambiato le serrature. Renato è stato in sala parto con me, mi teneva la mano. Non è stato per il tradimento ma per il modo in cui è stato fatto. Tutto può succedere nella vita ma ci deve essere sempre il rispetto. Noi eravamo a cena una sera e lui l’ha portata come amica. Quando io ero al mare con le bambine, lui l’ha portata a casa. Queste cose io non sono riuscita a dimenticarle”.
LO SFRATTO PER MOROSITÀ– “È arrivato un atto giudiziario, il 9 aprile ci dobbiamo presentare in tribunale”. L’affitto, infatti, intestato a Renato Zero non è stato pagato da mesi. “Oggi – conclude Emanuela – vorrei dire che è inutile azzuffarsi sul passato, ci sono due bambine meravigliose, godiamocele. Il nonno non si vede più, le bambine ne sentono la mancanza. Perché perdere tutto questo? Perché mettere due abiti così pesanti sopra due bambine? Chi ha più la testa la usi. Usiamola, perché loro ce l’hanno”.