Eur Roma, dopo l’era Mancini ecco tutti i progetti di Borghini

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Superato il ciclone Riccardo Mancini, coinvolto nel presunto giro di tangenti sui filobus della Menarini, Eur spa guarda al futuro, almeno così pare dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’ente Pierluigi Borghini a Radio Roma Capitale. A cominciare dall’eterna incompiuta, la Nuvola di Fuksas. al quale Eur Spa non ha intenzione di dare altri soldi. Lo ha detto chiaramente Borghini precisando «che il Comune di Roma non c’entra niente, il committente è Eur spa che a Fuksas ha pagato 15 milioni per il progetto e 4,5 milioni per la direzione artistica per un contratto a completamento dell’opera.» Mentre l’allungamento dei tempi dipende anche alle varianti che l’archiatra ha introdotto nell’opera. Da qui l’invito a Fuksas «a smettere di fare polemiche e cercare di collaborare, perché quell’opera per tutto il mondo resta un’invenzione di Fuksas e allora gli conviene starci accanto».

ENTRO UN ANNO TORNA IL LUNEUR – Poi spezza una lancia in favore del nuovo amministratore delegato Gianluca Lo Presti che non è solo un “commercialista”, ma «una persona preparatissima». Poi Borghini annuncia che entro un anno riaprirà il Luneur. «Seguiamo l’esecuzione del progetto, a cura di Cinecittà entertainment, attraverso la sua società Luneur park che significa Luigi Abete insieme ad Aurelio De Laurentiis e Diego Della Valle». Sei mesi dopo verrà anche riaperto l’ex Picar accanto al quale ci saranno ristorazione e pub. Eur spa, partecipata al 90% dal ministero dell’Economia e al 10% del Comune di Roma,  è disposta anche a completare l’Acquario. «Attualmente mancano 9 milioni per il completamento – ha spiegato il presidente.

L’ACQUARIO SARÀ FINITO – Abbiamo una delibera delle banche, ma non è ancora esecutiva» ma Eur è disponibile a subentrare all’attuale  concessionario sistemando il laghetto e la passeggiata del Giappone oggi territorio della piccola criminalità. Infine ha promesso che il Palazzo dello Sport, affittato dai suoi predecessori, tornerà ad Eur spa tra due anni. Molto pessimista invece sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle «perché ci sono da fare tanti lavori e spostare addirittura un grande impianto di Acea. Quando vedo progetti che prevedono ”passaggi”, non ci credo più». Poi sulla società giallorossa ha aggiunto:«Mi sarebbe piaciuto molto che Caltagirone si fosse comprato la Roma, perché è uno che sa fare i conti, grande disponibilità finanziaria e grande capacità imprenditoriale».

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