Grande è il disordine sotto i cieli e pertanto la situazione non è affatto eccellente. Questa la conclusione che si potrebbe trarre dalla discussione svoltasi ieri, lunedì, al Nazareno presente il Gotha del Pd romano. Le scuole di pensiero paiono sostanzialmente due. La prima, limitata all’assessore al bilancio Daniela Morgante, e forse al suo staff tecnico, persegue la linea del rigore e del risanamento dei conti tramite tagli alla spesa corrente e ai contratti di servizio delle municipalizzate senza escluderne parziali dismissioni. La seconda, che vede il partito sostanzialmente unito, è quella di far allargare i cordoni della borsa al Governo.
MORGANTE VERSUS PD – Che la linea Morgante non sia gradita al Pd lo conferma l’intervento del presidente alla commissione bilancio Alfredo Ferrari per il quale sarebbe sufficiente «un taglio del 10 per cento e non del 25% come chiede l’assessore» ergo «chiediamo che il Governo intervenga allentando le maglie del patto. Una volta fatto ciò, allora, si può pensare di affrontare anche un piano di rientro ed una seria revisione dei contratti di servizio che, per macro-indicatori, si può presentare già in giugno e che verrà poi perfezionata in 36 mesi». Campa cavallo che l’erba cresce. Il bersaniano Onorevole Umberto Marroni la butta invece in politica: «C’è un problema di debolezza politica, bisogna dircelo…» mentre si appresta a ripresentare emendamenti al decreto che confermino l’illicenziabilità dei dipendenti delle municipalizzate e il blocco di qualsiasi liberalizzazione, come vuole d’altronde la Cgil.
IL PARERE DI LEGNINI – In mezzo ci sta il sottosegretario Giovanni Legnini, ormai espertissimo di decreti “salva Roma”, che afferma «bisogna evitare un approccio ragionieristico perché se si pone la questione solo in termini di ruolo di Roma in quanto capitale, il Governo può sempre rispondere che una somma a Roma già viene data». In attesa dell’odierno Consiglio comunale (grande kermesse di politica, imprenditoria, associazionismo e tant’altro) il sindaco di buon mattino ha riunito la sua Cabina di regia per il piano di rientro dal debito, che naturalmente «è andata molto bene, in un clima di grande entusiasmo». Ovviamente la cabina ha «un’impronta molto tecnica per risolvere problemi strutturali del bilancio…» perché la parola finale spetta alla politica o meglio, a Governo e Parlamento.
MARINO CERCA 100 MILIONI – Poi Marino segnala «l’urgenza di un piano straordinario da 100 milioni di euro per la manutenzione della città, una cosa che non è più rinviabile» ovviamente senza indicare da dove verranno questi sodi. Ma l’entusiasmo in Cabina è stato tale da indurre il sindaco a proclamare che il bilancio ed i lavori della Cabina si chiuderanno ad aprile. “Prompt and efficient” il Sindaco che con la sua maggioranza par confidare molto sulla generosità del Governo.
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