Aveva contratto tanti di quei debiti con le ricevitorie SiSal della zona, tra Colleferro e Segni in provincia di Roma, che non sapeva più come gestire le richieste di pagamento. Allora, forte del suo ruolo di direttrice di banca in una filiale Unicredit di Segni la donna ha iniziato a concedere a se stessa, tramite prestanome inesistenti non uno ma ben 25 prestiti personali ad altrettante persone dalle generalità inesistenti.
PRESTITI INTESTATI A PERSONE INESISTENTI – E’ accaduto poco lontano da Roma negli anni che vanno dal 2004 al 2009, e solo oggi ne è stata data notizia al termine di indagini lunghe e complesse effettuate dai finanzieri del comando provinciale di Roma, della Tenenza di Colleferro e dalla Procura della Repubblica di Velletri. In pratica la donna, malata di gioco d’azzardo e ridotta sul lastrico dalla sua insana passione, aveva deciso di truffare la banca “creando” i documenti dei falsi intestatari dei prestiti personali, modificando i documenti di veri clienti della banca e persino di suoi parenti.
700MILA EURO DI DEBITI – I soldi, circa 700mila euro in totale, così recuperati dalla direttrice di banca, venivano convogliati a seconda delle necessità sui conti correnti delle ricevitorie Sisal con le quali la donna aveva debiti in sospeso, a saldare quanto dovuto per le sue giocate e le sue scommesse. Ma la donna aveva messo in gioco le sue “abilità” di truffatrice anche per altre “operazioni”: in passato era stata in grado di convogliare su di sè, con la complicità dell’ex badante, i soldi della pensione Inpdap di una donna deceduta, per un totale di 165mila euro. I reati contestati alle due donne sono truffa, falsità in scrittura privata, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, truffa ai danni dello Stato. Un funzionario Inps, infine, è stato segnalato al magistrato per omessa denuncia da parte di incaricato di pubblico servizio.
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