Dopo le agitazioni di ieri non si arresta la protesta degli autisti dell’Atac che questo pomeriggio sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso nei riguardi dell’azienda, accusata di calpestare tutti i diritti dei lavoratori, e degli stessi sindacati incapaci di tutelarne gli interessi.
Brandendo striscioni e fischietti, capeggiati dall’agguerrita autista-studentessa Micaela Quintavalle, gli autisti, quasi tutti in divisa, si sono ritrovati nei giardinetti di piazza Venezia per protestare contro le mancate promesse da parte di un’azienda ormai al collasso circa il pagamento degli arretrati e dei premi di produzione, contro gli stipendi astrali di alcuni dipendenti, contro la carenza di personale viaggiante ed i turni massacranti cui sono sottoposti gli autisti con grave pericolo per l’utenza, costretta, peraltro, a viaggiare su vetture molto spesso non idonee.
Una protesta rivolta anche ai sindacati, accusati di non tutelare i diritti dei lavoratori e di essere «corruttibili» dall’azienda.
«Oggi raggiungeremo il sit-in indetto dai sindacati a piazza Santi Apostoli, saremo fisicamente vicini ai nostri rappresentanti per dare maggiore visibilità alla nostra protesta, pur mantenendoci mentalmente distanti» ha dichiarato la Quintavalle che lo scorso anno ha ceduto la propria tessera sindacale, seguita, oggi, da numerosi colleghi.
«Mentre alcuni di noi non riescono ad arrivare a fine mese e sono costretti, a cinquant’anni, a vivere a casa dei genitori, l’azienda investe nell’acquisto di accessori e computer costosi» ha tuonato esasperato un autista.
Il gruppo di lavoratori, circa un centinaio, si è spostato poi verso piazza santi Apostoli per unirsi agli organi sindacali, in attesa di ricevere risposte concrete da parte del Campidoglio.