Campidoglio, ma l\’Ufficio Relazioni con il Pubblico serve davvero?

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Il sindaco Ignazio Marino ha inaugurato sabato scorso in piazza del Campidoglio l’Ufficio del sindaco per i Rapporti con i Cittadini (URC) e con grande sobrietà  ne ha dato notizia il sito del Comune, dal quale apprendiamo con stupito gaudio che le sale dell'ufficio «sono state decorate da tre esponenti della urban art» ovvero artisti di strada, giusto per evitare il rischio che qualcuno della sua maggioranza lo obbligasse ad appendere  una copia del celebre "Quarto Stato" di Pelizza Da Volpedo il cui originale sta a Milano.

Ma la di là della genialata very trendy degli arredi, l'intensa attività dei primi giorni risulta tale da suscitare diffusa ammirazione.
Infatti, recita l'articolo «non appena inaugurato l'Ufficio…. le sale si sono riempite da subito di cittadini e da subito il servizio è stato chiamato a risolvere problemi concreti: come quello della madre di un ragazzo di undici anni del X Municipio, neo-trapiantato di midollo osseo. Il ragazzo, ha fatto presente la madre, aveva bisogno di un mezzo di trasporto per andare a fare le terapie. L’URC ha contattato la Asl competente e il mezzo è stato trovato».

A parte il fatto che il ragazzo non faceva altro che rivendicare un diritto e tanto valeva che la madre chiamasse i carabinieri, più preoccupante è il seguito della velina. Infatti veniamo ancora a sapere che «frequentissima (è) la richiesta di incontrare personalmente il sindaco» tanto che che «il tempo a disposizione non basta per tutti». Ma il solerte estensore del testo, resosi conto dei rischi di una incontrollata liberalità di contatto fisico  con il sindaco,  precisa che a quanti vogliono parlare con il sindaco (e supponiamo che siano in decine di migliaia) «viene chiesta una prima descrizione del problema da sottoporgli, possibilmente con la copia della relativa documentazione. Viene quindi fissato un primo appuntamento con i funzionari dell'URC stesso per approfondire la questione. A seguire, viene fissato l'appuntamento con il Sindaco o, in alternativa, con l'assessore competente o con gli uffici capitolini che possono aiutare chi ha posto il problema». Procedura laboriosa che renderebbe inutile l'ufficio ove il sindaco quotidianamente, o giù di li,  andasse ad ascoltare la gente sui territori. Petroselli lo faceva, perché non prendere esempio?

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