The untouchable: l'intoccabile. Questa a quanto pare la posizione di Giancarlo Cremonesi che dopo il documento di 20 associazioni iscritte alla Camera di Commercio di Roma, ieri cioncava di brutto sostenendo che per farlo fuori si deve prima dimettere l'intero consiglio. Altrimenti ciccia, perché Giancarlo è un duro, ben inserito nel sistema dei poteri forti di questa città, ma soprattutto uomo di punta di una destra imprenditoriale che ha tenuto in piedi Alemanno per cinque anni ricavandone vantaggi e potere.
Nel frattempo Cremonesi cumula incarichi. Dalla presidenza di Acea e CCIAA a quella di Unioncamere, la vice presidenza di Sviluppo Lazio, la presidenza di Confservizi. Ma il nostro non si risparmia proprio così nel frattempo fa parte (o faceva parte sino a poco tempo fa) del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, del consiglio direttivo di Assonime, della Giunta esecutiva e del Comitato Quotate di Federutility, del Comitato locale Area Territoriale di Roma, dell'Osservatorio Economico Congiunturale della Banca delle Marche, componente elettivo del Consiglio direttivo e componente della Giunta della Uir, membro del Comitato Territoriale – Roma di Unicredit, membro del consiglio di amministrazione di Civita.
E ancora: membro del Comitato Direttivo dell'Istituto di Economia e Politica dell'Energia ed Ambiente Università Bocconi e consigliere di amministrazione di Imprebanca. Dall'ottobre 2008 al maggio 2009 è stato anche membro della inutile Commissione per il Futuro di Roma Capitale, presieduta da Antonio Marzano. Grande curriculum per un golden boy di 66 anni che allo scadere del mandato di Alemanno, tra il primo e il secondo turno elettorale viene confermato alla presidenza di Acea per soli 300mila euro più 108mila di bonus. E siccome ha una certa età si para le terga con una clausola che gli garantisce l'emolumento sino alla scadenza del suo mandato nel 2016, anche se dovessero mandarlo via prima.
Ma l'appetito vien mangiando così si fa nominare anche presidente di una controllata, Acea Illuminazione Pubblica spa per soli 56mila euro, il 29 maggio entra anche in Acea Distribuzione Spa come componente del Cda a 36mila euro. Il 7 giugno alla vigilia del ballottaggio, il golden senior diviene membro del cda di Aquaser srl per soli 28.800 euro. Facendo due righe di conto l'amico di Alemanno solo con le consociate del gruppo Acea si cucca oltre 121mila euro l’anno. Più i 408mila dalla capogruppo Acea, supera ampiamente il mezzo milione.
Ma alla chiusura dei conti mancano i 45mila l’anno alla CCIAA , più altrettanti in Unioncamere Lazio e 38 mila quale vice di Sviluppo Lazio. Degli altri infiniti incarichi non si hanno riscontri e non si esclude che qualcuno di questi sia addirittura a titolo gratuito. Conclusione se Ignazio Marino avrà la forza di privarsi di una mente manageriale si ubiqua e potente, dovrà cacciare un bel pò di soldi dei contribuenti. L'amico di Alemanno non morirà di fame.
Giuliano Longo