Durante la campagna elettorale per la corsa al Campidoglio tra Alemanno e Marino ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. Imu, corruzione, bilancio, casa, rifiuti, Atac e assunzioni facili. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Scontri frontali, minacce di denunce per diffamazione, risposte più o meno piccate tramite i vari social network, radio e giornali.
Tra i tanti temi affrontati l’ex sindaco di Roma, però, non dimenticava quasi mai di punzecchiare il suo rivale, di professione chirurgo e ricercatore, accusato da alcune associazioni animaliste per il suo appoggio alla pratica della vivisezione. In un’occasione Alemanno non aveva perso tempo e, a poche ore di distanza da una contestazione contro Marino, aveva pubblicato sulla sua pagina facebook una foto con il suo gatto certosino, Bizet. Allegando anche un commento: “Roma negli ultimi 5 anni si è confermata città sensibile verso gli animali, capace di ascoltare tutti i rappresentanti delle associazioni animaliste presenti sul territorio. La mia idea è quella di una città a misura degli animali.
Tra i miei impegni, anche quello di patrocinare e favorire il più possibile ricerche e studi su efficaci metodi alternativi alla sperimentazione animale nel settore farmaceutico. Con la vostra fiducia continuerò a farlo!”. Marino aveva ripreso il tema “animali” più volte difendendosi in qualche modo dalle accuse: «I circhi che utilizzano animali non avranno la possibilità di occupare il suolo del mio comune», poi l’annuncio di un nuovo organismo. «Per Roma ci sarà una consulta per i diritti degli animali e aboliremo delle sofferenze non necessarie, come l'utilizzo delle botticelle. Questi credo siano elementi centrali per una politica di Roma, il resto è demagogia». Quindi la salute: «Roma deve avere un pronto soccorso veterinario h24 governato dal pubblico, trovando una sinergia con le associazioni» in un viaggio a 360 gradi nel mondo degli animali in città.
Durante uno dei primi incontri tv Alemanno aveva nuovamente puntato il dito contro il suo rivale sull’argomento, affermando con tono deciso: «Gli animali non vanno ammazzati come vorrebbe Marino». Allora cosa ci fa in questa foto, proprio Gianni l'animalista, con un’ascia in mano e una porchetta ormai pronta solo per essere servita insieme alle patate e a un bicchiere di buon vino?
Stc