La Ecofer, proprietaria del sito di Falcognana, sull’Ardeatina, che potrebbe ospitare i prossimi rifiuti urbani di Roma, conferma la sua contrarietà all’idea di “modifica” della discarica. Lo fa con una nota, in cui sottolinea anche che non è vero che la società ha fatto richiesta per una "variazione di codici" propedeutica appunto "all’accoglimento di rifiuti urbani".
"In relazione alle notizie che continuano ad essere pubblicate dai mezzi di informazione – si legge – nonchè con riferimento alla riunione di ieri del Consiglio comunale, circa il possibile impiego del sito della Falcognana quale sbocco per la problematica dell’emergenza rifiuti nella provincia di Roma, sottolineiamo quanto segue: nessuno ci ha mai interpellano per verificare la fattibilità di tale impiego (ministero, commissario per l’emergenza rifiuti, Regione, Provincia, Comune, ecc…)”.
“Siamo nettamente contrari – proseguono dalla Ecofer – a tale paventato impiego stante la vocazione industriale del nostro impianto che è nato ed e gestito, unicamente, quale terminale di filiera nel processo del recupero dei rottami ferrosi; rigettiamo con sdegno quanto affermato dall’onorevole Gianni Alemanno circa una nostra recente richiesta di variazione codici propedeutica all’accoglimento di rifiuti urbani".
"La richiesta che abbiamo presentato – si legge nel comunicato – nel settembre 2012 e non nel giugno 2013, riguarda unicamente rifiuti speciali provenienti da materiali recuperati diversi dagli urbani. La proprietà non ha alcuna intenzione di modificare tale scopo aziendale, ed anzi opera per incrementare il recupero di materiali ferrosi nell’ambito dei processi industriali di filiera. Diffidiamo, pertanto, chiunque dal fare illazioni al riguardo".