La liberazione dei Fori Imperiali

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E pedonalizzazione fu. Ma guai a parlare di ultimo atto. Ci sono ancora diversi aspetti da rivedere, poi tutto sarà pronto per la sperimentazione.

Da ieri sera la liberazione dell'area archeologica del Colosseo è una realtà. Il sindaco Ignazio Marino ha incontrato in serata il ministro Massimo Bray ricevendo delle garanzie sul progetto. Un vertice stabilito in tutta corsa, visto che fino a qualche giorno fa dall’entourage del ministro avevano assicurato che in agenda ancora non c’era. Evidentemente le due segreterie si sono messe d’accordo d’urgenza.

Inatteso fuori programma per il sindaco caduto dalla sua bicicletta in piazza del Collegio Romano dove era in programma l’incontro. Nulla di grave: Marino si è immediatamente rialzato e ha percorso, sempre in sella, gli ultimi metri che lo separavano dal portone del Collegio Romano. Unico effetto collaterale della caduta il pantalone rovinato. Il sindaco ha illustrato a Bray il dettaglio del progetto. Ai giornalisti ha precisato «che non si tratta semplicemente di semafori e sensi unici». E’ una rivoluzione anche culturale quella dei Fori Imperiali, che passa dalla pedonalizzazione, ma anche dall’uso della bicicletta e dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico dell’area.

La prima fase di sperimentazione prenderà il via a partire dal 15 luglio e interesserà la chiusura al traffico (privato) dei Fori. Il progetto di pedonalizzazione atteso dai tempi del sindaco Petroselli (anni Settanta, quando per la prima volta fu sollevato il nodo dell’inquinamento e il suo effetto sui monumenti) sarà diviso in due fasi. In un primo momento sarà chiusa al traffico privato via dei Fori Imperiali da largo Corrado Ricci a via Labicana. La circolazione sarà consentita solo a bus, taxi e Ncc. La mobilità cambierà su larga parte del quadrante. Chi arriva da via Cavour potrà girare a sinistra e prendere via degli Annibaldi e proseguire su via Salvi, entrambe ridotte a senso unico. Da lì, potrà proseguire su via di San Gregorio fino al Circo Massimo.

Chi arriverà da piazza Venezia dovrà invece svoltare obbligatoriamente verso via Cavour. Tra le novità introdotte dai cittadini la modifica di alcuni sensi di marcia in zona San Martino ai Monti e, più in generale, nel Rione per alleggerire il traffico su via Merulana, che potrebbe risentire della chiusura dei Fori Imperiali. Ad esempio sarebbe prevista la svolta per chi viene da piazza San Giovanni in Laterano, direzione Porta San Giovanni, su via Emanuele Filiberto per non gravare sulle vie laterali. Previsti anche controlli raddoppiati dei vigili su via Merulana per l’avvio della sperimentazione.

Anche le piste ciclabili su via Labicana dovrebbero alla fine entrare nel progetto di pedonalizzazione. Tra le richieste ancora oggetto di discussione (al momento in cui andavamo in stampa ieri alle 20), il ripensamento di perimetro e orari della Ztl, il rafforzamento della flotta di autobus elettrici, lo spostamento dei bus turistici da Colle Oppio, il divieto per i bestioni di entrare nella zona dei Fori riservata ai mezzi pubblici. Tutto ancora può cambiare. Siamo nel campo delle ipotesi, ma la sperimentazione è pronta per partire. Chiaro e conciso era stato il richiamo all'ordine dell'assessore alla Viabilità Guido Improta. «In merito alle notizie riportate in questi giorni sul progetto di chiusura al traffico dei Fori Imperiali, si precisa che un gruppo interdipartimentale di Roma Capitale, in accordo con le aziende pubbliche e private interessate e con le soprintendenze, sta lavorando allo scopo di mettere a punto una proposta», ha dichiarato l'assessore.

«Il progetto è ancora allo studio, dunque qualsiasi notizia su eventuali modifiche ai sensi di marcia, o alla viabilità in genere nell’area interessata, è allo stato priva di fondamento. Al termine di questo percorso che il Comune sta portando avanti con gli altri soggetti coinvolti, e che prevede occasioni di confronto con i cittadini residenti, saranno il sindaco e la Giunta a rendere noti alla città dettagli e tempi del progetto di modifica alla viabilità» ha concluso.

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