Al via i lavori dell’Assemblea. Coratti nominato presidente

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E finalmente arrivò il gran giorno aperta della prima seduta della nuova Assemblea capitolina. Per molti un ritorno e per altri l'inizio dell'avventura. L'aula Giulio Cesare è stracolma, presiede i lavori il consigliere anziano Mirko Coratti del Pd, recordman delle preferenze che verrà nominato presidente del Consiglio. Presenti al primo appello tutti e 48 consiglieri. L'ultimo ad arrivare è Alfio Marchini seguito da Ignazio Marino accompagnato dalla Giunta al gran completo. Tra i banchi dell’opposizione c’è l’ex primo cittadino, Gianni Alemanno.

Parte il primo punto dell'ordine dei lavori che convalida l’elezione del sindaco e dei componenti dell’Assemblea. Franco Marino, dell’omonima lista civica e Giordano Tredicine, del Pdl, vengono eletti vicesegretari d’aula dell''Assemblea capitolina. Lo spoglio del voto da i seguenti risultati: Franco Marino 22, Tredicine 14, Azuni 4 e Raggi 4. Nomine che non soddisfano Marchini e De Vito. «Fa un brutto effetto – dice ad esempio l'imprenditore – vedere che nè la lista Marchini nè il Movimento Cinque Stelle, nonostante abbiano raccolto complessivamente circa 300 mila voti, non sono rappresentati nell’Ufficio di presidenza. È un segnale che il consociativismo che ha caratterizzato questa città ancora non si arrende».

Poi la parola al sindaco che prima aveva parlato fuori dall’aula, delle grandi aspettative della città e di un clima di grande collegialità. Non risparmiandosi un accenno al M5S che ha rifiutato l’assessorato offerto contro le indicazioni della base, ma per la decisione del leader carismatico. «Nonostante questo – ha aggiunto- io continuerò a cercare ostinatamente la collaborazione e le idee di tuttiha aggiunto- io guardo a tutti i consiglieri, compresi quelli del Movimento 5 Stelle.» A seguire il discorso ufficiale. «Io non credo nella retorica dell'uomo solo al comando nè ai salvatori della patria. Confesso di essere emozionato nel prendere la parola da palazzo Senatorio- ha detto Marino- nostro compito è far funzionare al meglio l'organismo amministrativo del Campidoglio. Dobbiamo dimostrare ai romani – aggiunge- che in questo palazzo Senatorio si prendono decisioni che affrontano i loro problemi. Siamo nel cuore di Roma ma dobbiamo conquistarlo questo cuore, lavorando per i nostri cittadini».

Infine Marino ha annunciato che «le linee programmatiche saranno annunciate prima agli assessori, in modo da poterle condividere, e poi ai consiglieri qualche giorno prima della seduta in cui saranno esposte per permettere agli stessi di leggerle ed effettuare le loro valutazioni.» Una procedura inconsueta (e per certi versi sorprendente) quella di Marino che rinvia l'esposizione del suo programma di governo per una condivisione più larga possibile. Fuori gli echi delle manifestazioni (vedi pag 7,8 e 9) che la destra rivendica come un "benvenuto" al nuovo sindaco, ma che ha visto coinvolto anche l'ex consigliere Andrea Alzetta ed il suo corteo di Action. Feriti e contusi questo il bilancio di una giornata difficile per il nuovo sindaco fuori dall'aula Giulio Cesare. Difficile perché con questo malessere diffuso e crescente, sia pure di volta in volta strumentalizzato dalle estreme, Marino e la sua giunta dovranno dovranno confrontarsi e tener conto.

gl     

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