La colonna sonora di questa estate romana potrebbe essere il jazz. Da venerdì al 4 agosto, nel parco della Casa del jazz, si esibiranno infatti tanti artisti di grande livello.
Per l'inaugurazione del festival c'è il “Piano solo” di Danilo Rea, che spazierà dai classici jazz ai Beatles e De Andrè. Inoltre, fra gli appuntamenti più suggestivi c'è Buster Williams, uno dei grandi contrabbassisti del jazz che vanta collaborazioni con giganti come Miles Davis. E poi Enrico Rava, il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale, presenta il suo “Tribe”.
Grande appuntamento venerdì 5 luglio con Tommy Emmanuel, il miglior chitarrista acustico del momento, compagno d'avventure di Eric Clapton, George Harrison e Joe Cocker, poi ancora altri grandi musicisti italiani, come Stefano Bollani, che quest'anno festeggia i dieci anni di concerti e dischi insieme al Danish trio, e Fabrizio Bosso insieme a Luciano Biondini, che presenteranno “Face to face”, il loro primo lavoro discografico in duo.
Promette scintille lo spettacolo di domenica 14 luglio, con Mike Stern, considerato uno migliori chitarristi jazz contemporanei, accompagnato da Victor Wooten, uno dei fenomeni del basso a livello mondiale, featuring Bob Franceschini e Derico Watson. Altra esibizione molto attesa quella di Kurt Rosenwinkel, da molti reputato il chitarrista più importante della sua generazione, che si presenta alla testa di un quartetto.
Per tutto il mese di luglio, accanto ai concerti, la Casa del jazz ospiterà anche “Suoni di parole”, uno dei più importanti eventi estivi di Roma dedicati all'amore per la lettura e la musica. La manifestazione, i cui fili conduttori saranno il libro, la musica e l'integrazione, sarà caratterizzata dalla fiera della piccola e media editoria aperta tutte le sere (dalle 18 alle 24).
“Suoni di parole” può contare anche sulla collaborazione dell'associazione Prigionieri dell'arte, presieduta da Cosimo Rega, ergastolano fra i protagonisti, nel ruolo di Cassio, del film “Cesare deve morire”, che opera all'interno del carcere di Rebibbia con l'intento di favorire l'integrazione dei detenuti attraverso la cultura.