Sono arrivati circa quaranta nomadi in via Salviati e potrebbero arrivarne altri. E l’esasperazione da parte dei residenti è alle stelle. Sono alcune delle famiglie rom che giovedì scorso hanno deciso di lasciare il campo nomadi di Castel Romano.
Il motivo che ha scatenato la fuga del gruppo nasce dai ripetuti conflitti tra etnie presenti nell’insediamento: la maggioranza degli oltre mille abitanti era di origine bosniaca; una minoranza era serba ed alcuni di origine rumena. Avrebbero voluto rifugiarsi presso l’ex campo di Via della Martora, nel quale avevano vissuto per anni. Ma sono stati spostati in via Salviati, terra di confine tra i quartieri Colli Aniene e Tor Sapienza.
Nella zona sono già presenti due insediamenti nomadi che presentano condizioni igienico sanitarie preoccupanti. I nuovi arrivati non hanno un tetto, vivono senza acqua e non hanno bagni. «Sembra che nessuno voglia darci ascolto nonostante le ripetute segnalazioni al Comune» spiega Sara, residente in via Salviati. «Qui –continua- i nomadi ci sono sempre stati. Alcuni anni fa c’era un campo nomadi autorizzato dall’ex sindaco Rutelli. Ed era tenuto bene: i nomadi avevano case, alberi e condizioni igienico- sanitarie dignitose, nulla a che vedere con l’attuale situazione ». La situazione è precipitata qualche anno fa con il trasferimento dei nomadi dell’ex Casilino 900 in via Salviati.
«Respiriamo costantemente –continua Sara- fumi tossici. Abbiamo fatto numerosi esposti all’Asl Roma B ma la situazione è rimasta invariata. Ho una bimba di 11 mesi e un bimbo di 5 anni. Qualche giorno fa siamo rimasti con le finestre chiuse nonostante il caldo». Numerosi i disagi vissuti dai residenti di via Salviati. «In un solo anno –aggiunge Sarasiamo rimasti ben tre volte senza linea telefonica perché avevano rubato il rame dagli impianti. Tra venerdì e sabato scorso sono stata costretta ad assistere ad una lite furibonda alla tre di notte. Sono entrata in contatto con il presidente dell’ex V Municipio Sciascia. Abbiamo sottolineato che non siamo cittadini di serie B e vogliamo essere tutelati. Ci ha risposto che il problema è stato posto all’attenzione del nuovo sindaco fin dai primi giorni. Ma da giovedì scorso la situazione non è cambiata».
Un’altra problematica che interessa i residenti riguarda la viabilità in via Salviati. «La strada è chiusa da due anni aggiunge Sara – e siamo in attesa che il Comune autorizzi l’apertura. Per uscire dobbiamo per forza passare accanto al campo nomadi. E l’area adiacente è una discarica a cielo aperto: frigoriferi; divani; lavatrici. Abbiamo fatto degli esposti ma siamo sempre allo stesso punto». Lunedì pomeriggio è avvenuto un incontro tra residenti e nomadi per discutere insieme alcune possibili soluzioni. «Abbiamo saputo da loro –spiega Anna, residente in via Salviati – che sono stati autorizzati da Comune. Al campo di Castel Romano erano in grave pericolo e per evitare guai si sono dovuti trasferire in questa zona. Non vogliono stare qui perché sono abbandonati a loro stessi. Se non riceveremo risposte concrete, a breve andremo a protestare in Campidoglio con uno dei loro rappresentanti. E quest’ultimo porterà i certificati che attestano le gravi condizioni salute di due bambini».
È stato costituito un Comitato di Quartiere in difesa dei residenti di via Salviati. «Bisogna trovare – conclude Anna – una struttura in disuso per farli vivere dignitosamente. Sono persone molto collaborative. Se restano qui devono avere una sistemazione idonea. È necessario – conclude – trovare al più presto una soluzione».
Agostina Delli Compagni