Acquedotti che funzionano a singhiozzo e residenti sul piede di guerra, costretti a fare rifornimenti con grosse taniche. A Genzano, ieri nell’Aula Consiliare del comune, il sindaco Flavio Gabbarini ha illustrato in una conferenza stampa il piano attuato dall’Amministrazione per risolvere il problema: «In seguito alla recente crisi idrica abbiamo richiesto all’Acea di aumentare il flusso in determinate zone. E’ stato quindi attuato un potenziamento acquifero di 11 litri al secondo da distribuire in via Montecagnoletto e zona artigianale. Ad oggi la situazione è tornata alla normalità». Il sindaco di Genzano ha anche voluto fare chiarezza sulle responsabilità: «C’è stata una totale carenza di informazioni da parte dell’Acea in merito ai motivi della mancanza d’acqua in alcune zone. Secondo supposizioni della stessa Acea una causa del problema sarebbe l’uso dell’acqua a scopi irrigui da parte degli abitanti di via della Selva».
Una risposta anche per chi ha accusato il comune di non pubblicare periodicamente, come stabilito, i risultati delle analisi acquifere per verificarne la potabilità: «Ciò è competenza di Acea e Asl, non nostra. Ad oggi i valori sono nella norma». Gabbarini ha pronto il piano per il futuro: «l’acqua è un bene fondamentale che dovrebbe essere di controllo pubblico e non privato. A Genzano inoltre l’acqua è potabile in ogni zona dal 1° gennaio 2013. Basta con disinformazione e strumentalizzazione politica. Serve più efficienza della Acea e una rieducazione all’uso corretto dell’acqua da parte dei cittadini». Proteste degli abitanti perchè esclusi dalla conferenza, riservata alla stampa, e con i quali il sindaco ha promesso di confrontarsi presto.
Marco Reda