Pink Floyd, compie 40 anni la faccia oscura della luna

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Sono passati quarant'anni da quando i Pink Floyd illuminarono “la faccia oscura della luna”. Era il primo marzo del 1973 quando negli Stati Uniti arrivò nei negozi “The Dark Side of the Moon”, ottavo album in studio di una delle band che ha maggiormente influenzato la scena del rock fino agli anni novanta.

L'album si sviluppò come parte del tour del 1971, dopo la pubblicazione di “Meddle”, e iniziò a essere pubblicizzato diversi mesi prima dell'inizio effettivo delle registrazioni in studio. Il nuovo materiale venne migliorato e raffinato durante un tour e fu registrato in due sessioni nel 1972 e nel 1973 negli studi londinesi di Abbey Road, già resi famosi dai Beatles. Fu un successo immediato risultando primo nelle vendite della classifica del magazine Billboard per una settimana e successivamente ottenendo l'incredibile record di 741 settimane di presenza in classifica dal 1973 al 1988. Le stime parlano di almeno 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo, che lo resero il più grande successo commerciale dei Pink Floyd, l'album più popolare fra i loro numerosissimi estimatori e uno dei più grandi dischi rock di tutti i tempi.

A giocare un ruolo importante furono senz'altro le tecniche di registrazione elaborate da un ingegnere del suono destinato a diventare altrettanto famoso, Alan Parsons, così come i testi delle canzoni imperniati sui temi del conflitto, del passaggio del tempo, di come i soldi possono condizionare i ritmi dell'epoca moderna, ma anche della malattia mentale, la stessa che aveva costretto il loro leader Syd Barrett a lasciare il gruppo già nel 1968.

Dall'album, la cui copertina mostrava un prisma che rappresentava le luci psichedeliche utilizzate dai Pink Floyd sul palco, vennero tratti due singoli, “Money” e “Time”, ma il pezzo più suggestivo rimane senza dubbio “The Great Gig in the Sky”, con un assolo vocale della cantante Clare Torry talmente toccante che per molti anni si è speculato sull'ipotesi che fosse stato campionato elettronicamente.

“Quando la registrazione fu terminata portai una copia a casa e la feci ascoltare a mia moglie. Ricordo che si mise a piangere. A quel punto pensai: ha sicuramente toccato una corda da qualche parte”, ha raccontato in un'intervista del 2006 il bassista e cantante Roger Waters.

La faccia oscura della luna cambiò letteralmente la vita dei quattro componenti del gruppo: David Gilmour, che aveva sostituito Barrett, venne consacrato come chitarrista rock dal tocco inconfondibile, Waters e il tastierista Richard Wright (scomparso nel 2008) acquistarono delle enormi tenute in campagna e il batterista Nick Mason divenne un collezionista di auto sportive di lusso.

Grazie all'incredibile qualità dei suoni, per i quali era stato sperimentato un sistema di missaggio quadrafonico, The Dark Side of the Moon ha conosciuto decine di riedizioni: nel 1979 come laser disc, nel 1984 all'avvento del compact-disc e la Emi non si è lasciata sfuggire l'occasione di ripubblicarlo in occasione del 20mo e del 30mo anniversario, quando l'album è stato finalmente ristampato anche in vinile, nel formato 180 grammi. (asca)

 

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