Grillo riempie S. Giovanni e sogna il governo online

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Al momento di andare in stampa non abbiamo ancora potuto ascoltare il discorso di Beppe Grillo che ha parlato alle 21, ma abbiamo potuto vedere piazza san Giovanni lentamente riempirsi anche se non ai livelli del tradizionale concerto del primo maggio.

Una piazza comunque stipata come a Torino, a Milano e in tante città dove il comico genovese è passato con il suo tsunami tour dando spettacolo ma soprattutto proponendo il suo programma in 20 punti del Movimento 5Stelle che spazia dall’abolizione del finanziamento ai partiti alla eliminazione di Equitalia, delle province. Il tutto condito da una raffica di referendum, anche senza quorum, che dovrebbero persino decidere della permanenza del nostro Paese nell'Euro. La tappa di ieri a Roma era curiosamente titolata “Sarà un piacere Day". Probabilmente il piacere di "mandarli tutti a casa" o di "riprendersi" l'Italia in nome della felicità quale supremo bene individuale. Slogan urlati dal palco dai veri rappresentati del Movimento e accolti da minacciosi boati dalla folla.

Un clima di vittoria imminente e la convinzione di poter governare secondo i modelli partecipati della rete internet. Il tutto condito da spezzoni video del meglio che il comico genovese va esibendo da qualche anno in un clima surriscaldato che nemmeno qualche scroscio di pioggia è riuscito a placare. Un clima che immediatamente ha provocato un primo incidente nel pomeriggio, ben prima dell'esibizione della star, quando ai giornalisti italiani della carta stampata e delle agenzie che avevano mandato nei giorni scorsi la richiesta di accredito, è stato impedito di entrare.

Accreditati solo il Sky Tg24, che ha offerto immediatamente la propria diretta agli altri colleghi, e la stampa estera mentre veniva chiesto l'intervento delle forze dell'ordine per impedir ai giornalisti italiani di seguire le manifestazione dall'area riservata alla stampa dal palco. Un “vaffa” bello e buono piuttosto sprezzante che ha suscitato immediatamente le reazioni della federazione della Stampa che ha stigmatizzato l'accaduto con un comunicato del seguente tenore: Grillo «è l'unico personaggio che si propone leader nell'irresponsabilità più totale, non essendo candidato alle elezioni né essendo titolato a ricevere incarichi pubblici. Non vuole giornalisti italiani perché potrebbero fargli domande scomode. Questo va ricordato sempre, anche quando raccoglie intorno a sé grandi folle come risulta naturale per chi è un artista istrionico e, quindi, sempre più da baraccone»… é seguita poi la parade delle varie anime del movimento in attesa che il profeta prendesse la parola per illuminare il suo popolo. gl

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