Nessun passo indietro dell'Idi da licenziamenti ed eliminazione dei superminimi. Lo avevamo scritto mercoledì pubblicando le parole di una lettrice e ieri l'ha confermato anche l'associazione dei medici degli ospedali religiosi Anmirs: «Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione, l’amministrazione del gruppo Idi non ha ritirato nessuno dei licenziamenti previsti per le strutture del gruppo.
Al momento dunque restano confermati tutti i tagli di personale individuati nel piano industriale. Una decisione gravissima che scarica sui dipendenti le colpe di chi ha amministrato, nonostante i tanti professionisti dell’Idi, San Carlo, Villa Paola di Capranica, abbiano comunque continuato a lavorare in questi mesi drammatici con costanza ed abnegazione pur in assenza di una qualsiasi certezza per il proprio futuro.
L’ANMIRS insieme alle altre sigle sindacali si batterà contro questa assurda disposizione che non solo punisce i dipendenti ma condanna l’Idi ad un’inesorabile declino, senza alcuna speranza di rilancio».
Dunque l'Idi, messo in crisi dai suoi stessi amministratori, si risana uccidendosi, tagliando drasticamente le sue braccia e le sue gambe: i lavoratori. Ma come se non bastasse ora l'Idi invia una lettera al Vaticano chiedendo aiuto. Un'ipotesi che da più parti era stata ventilata e che ora sembra essere quella capace di creare soluzione alla vicenda.
A tale proposito ieri il segretario dell'Ugl Sanità Roma e Lazio, Antonio Cuozzo, esprimento approvazione per la decisione di scrivere al cardinale Tarcisio Bertone ha parlato di «una speranza per la soluzione della crisi dell’Idi, ma ci chiediamo come mai ci si muove solo ora». Per il sindacato «quella del gruppo Idi è una situazione che ormai peggiora di giorno in giorno e che necessita di una soluzione in tempi rapidi, perché i lavoratori sono da 7 mesi senza stipendio.
Auspichiamo a questo punto – conclude – che l’intervento del Vaticano possa davvero essere decisivo per porre fine alle loro difficoltà». Anche il candidato del centrosinistra alle regionali Zingaretti ha commentato positivamente questa eventualità spieganfo che « è evidente che lì c’è qualcosa che non è andata nella gestione di questi anni e ovviamente qualsiasi intervento che voglia contribuire a una svolta totale è benaccetto».
D’altro canto i sindacati e i lavoratori sono stufi di promesse e di interessamenti che non portano a soluzioni e rimproverano questo atteggiamento soprattutto al sindaco Alemanno, che soprattutto nelle ultime settimane si è atteggiato a risolutore di una problematica sulla quale di certo non ha competenza: «La F.P. Cgil Roma e Lazio insieme alle altre organizzazioni sindacali ha scritto più volte in questi giorni al Prefetto di Roma affinché si apra immediatamente un confronto con la proprietà per scongiurare i 400 licenziamenti dell’IDI. Apprendiamo con piacere che finalmente anche il Sindaco di Roma e i suoi improvvisati consiglieri abbiano capito, facendo appello al Prefetto, che non può essere il Campidoglio il luogo dove si possa affrontare la crisi dell’IDI . Consigliamo inoltre al Sindaco Alemanno di evitare di creare illusioni ai lavoratori con proposte che di per sé sono difficilmente realizzabili a meno che non abbia avuto dal Governo rassicurazioni differenti, in quel caso lo dica chiaramente, altrimenti taccia e non crei illusioni a chi ha già tanti problemi» Tutto questo proprio nel giorno in cui il sindaco Alemanno comunicava al popolo la disponibilità del Prefetto, dicendo: «Oggi in assenza di un governo regionale e nazionale, è solo il prefetto che può convocare le parti. Ho parlato col Prefetto e mi ha promesso che lo faràa