Un nome come Maelstrom farebbe pensare a primo impatto ad un gruppo metal, magari di stampo scandinavo, comunque nordico. Il sound della “one-man band” del fiorentino Ferdinando Valsecchi non ha in realtà nulla a che vedere con ritmiche serrate, chitarre spaccatimpani e growl rabbiosi; l'Ep “The Passage” è sperimentazione pura, utilizzo di dissonanze volute (chitarre) adagiate su basi ipnotiche e mai troppo ripetitive, nonostante il post-rock, genere in questione, abbia nel fare affidamento su un paio di riff martellanti la sua caratteristica principale. In tutte e quattro le tracce del mini album, in cui spicca “I Dreamt For A Brighter Sky”, si viene letteralmente trascinati dalla musica verso il mondo del nulla. I testi in italiano, inoltre, danno al progetto un tocco alternativo-poetico che si unisce bene ai vari pezzi.
Unica pecca, oltre alla qualità amatoriale di registrazione (buona nelle voci, non altrettanto nella finta batteria elettronica), è un andamento troppo piatto del lavoro, dovuto però ai canoni stilistici di un tipo di musica assai particolare. Originale poi è l'idea di aprirlo con una traccia unica di tutte e quattro le canzoni (“The Passage”), venti minuti no-stop di sonorità di ogni tipo. Nel complesso non è un ascolto “per tutti” (e si intende i fanatici del mainstream o gli “schizzinosi”), ma chi fa post-rock lo sa bene e se ne assume le responsabilità.
TRACKLIST
1 – The Passage
2 – In A Painted Black World
3 – I Dreamt For A Brighter Sky
4 – And I Wanted To Live…
5 – … Until The Rest Of My Life
“The Passage” è stato registrato, mixato e masterizzato interamente da Ferdinando Valsecchi.
Marco Reda
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"…Until The Rest Of My Life"