Finirà all’arma bianca se non, politicamente parlando, a cazzotti. Il lunghissimo tira e molla tra Filippo Mevi e Mauro Tomboletti per la titolarità del simbolo e della rappresentatività dell’Idv a Grottaferrata si arricchisce di un nuovo episodio. A darne notizia è proprio l’ex assessore Mevi che, “fatto fuori” dalla Giunta per mano di Mori (ma per mandante lo stesso Tomboletti), difende ora con le unghie e con i denti il fortino della sede dell’Italia dei Valori in via Isonzo. «L’Idv Grottaferrata comunica che il consigliere Mauro Tomboletti è stato deferito al Collegio di Garanzia dell’Idv Lazio per le gravi dichiarazioni rese nei Consigli comunali del 9 giugno e 29 settembre e ne è stata chiesta l’espulsione dal partito, con l’immediata sospensione dallo stesso». La nota diramata ieri tende a rettificare anche alcune dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale del partito, Giovanni Colagrossi, che nel difendere la posizione all’interno dell’Idv di Tomboletti rimarcava la lunga militanza dello stesso nello schieramento dipietrista.
«Risulta incontrovertibilmente che lo stesso Tomboletti ha partecipato nel 2005 alle primarie di Grottaferrata non con l’Idv, ma bensì con una lista “Noi per Tomboletti”, promosse dall’allora senatore Bordon, mentre l’avvocato Mevi partecipò alle primarie stesse con l’Idv». Insomma, siamo davvero alle battute finali di uno scontro che per il momento ha lasciato sul campo il posto in Giunta di Mevi. A scrivere la parola fine sulla questione dovrebbe comunque essere il summit romano di domani mattina quando, attorno al un tavolo, ci saranno Mevi, Tomboletti, Colagrossi ed il segretario regionale Maruccio. Questione di simbolo e di etichetta. Lo schieramento di forze vede Tomboletti e Colagrossi da una parte, Mevi, Piero Iacono (vice sindaco di Frascati) e Maruccio dall’altra. Poi, nel caso in cui la riunione non dovesse partorire nulla di concreto, a decidere sarà comunque il collegio di garanzia regionale dell’Idv.
Marco Caroni
