Non hanno accettato l’ultima decisione assunta dal Governo Berlusconi nell’ultimo consiglio dei Ministri, quella attraverso la quale è stata impugnata la legge sul “Piano casa” e si sono dimessi. Questa è stata la reazione degli assessori regionali del Pdl, perché “ritengono incomprensibile una scelta che mette in discussione uno dei punti qualificanti del programma elettorale del Popolo della libertà – dichiarano in una nota – sia a livello locale che nazionale, come più volte ribadito dallo stesso presidente Berlusconi. Ritengono inaccettabile, inoltre, che tale scelta sia maturata senza un confronto di merito rispettoso dei normali ruoli istituzionali”.
Critica l’opposizione attraverso il Capogruppo del Pd, Esterino Montino. "La decisione degli assessori Pdl di rassegnare le dimissioni, in pratica metà dell’esecutivo, è la naturale conseguenza di un metodo di governo basato sull’arroganza – ha dichiarato in una nota – e di uno sfilacciamento sempre più evidente dei rapporti tra la presidente, il partito di maggioranza relativa e la società civile del Lazio. Non poteva finire che cosi. Dopo solo 18 mesi l’esperienza di un esecutivo nato male, e lacerato da divisioni interne sempre più forti, è arrivata al capolinea. Quanto dichiarato dagli assessori per giustificare le loro dimissioni – ha concluso – è gravissimo, perche rivendicano il fatto di non aver avuto via libera nel disarticolare leggi dello stato".