Mentre i metalmeccanici della FIOM manifestavano a piazza del Popolo contro i licenziamenti alla FIAT, Alemanno si faceva ritrarre (vedi foto in pagina) con il prefetto Pecoraro (sempre in attesa di decidere su Malagrotta almeno fino a martedì) dopo la firma di uno storico e importantissimo protocollo con il quale «la prefettura di Roma e l'associazione dei negozi storici di eccellenza si impegnano a promuovere le più incisive forme di tutela dei negozi storici della capitale, evitando la chiusura di queste attività», sempre che non si allaghino al prossimo nubifragio. Il sindaco torna quindi alla ribalta nel pieno dei suoi compiti di rappresentanza come se a Roma ieri non si fosse scatenato l'inferno. Anzi gigioneggia e fa lo spiritoso affermando che «i poteri di provocare un nubifragio ancora non ce li ho», dimenticando di dire invece che i poteri per governare e sovrintendere al bene della sua città ce li ha eccome.
Buttarla in facezia, accusare il destino meteorologico cinico e baro, oppure la faziosità dell'opposizione, non minimizza certo i danni che la città ha subito. Novemila euro per azienda artigiana, ci comunica ad esempio la CNA romana. Per non parlare delle metropolitane rimesse definitivamente in sesto solo ieri mattina, mentre è da mesi e da anni che si lavora sulla linea A anticipandone la chiusura alle 21. Ancora chiusa, mentre scriviamo, per lavori di ripristino, la stazione Colosseo, idem per la Ferrovia Roma-Lido, dove resta interrotta la tratta Acilia-Colombo. Scuole chiuse all'Infernetto a scopo cautelativo, mentre sono in corso i sopralluoghi dei vigili del fuoco. L'istituto comprensivo Calderini di Acilia ha chiuso il padiglione prefabbricato dove ieri mattina durante la lezione un pannello del controsoffitto è caduto su un banco di un'aula. Nulla si sa della sorte dei due asili nido nel I e IV municipio che giovedì mattina non hanno potuto aprire, nè delle materne di via Greve alla Magliana e della media Nino Rota che erano state fatte evacuare durante il nubifragio. Crolla un muro di Villa Torlonia e alle Mura Aureliane si è verificata una crepa sulla muratura all'altezza di piazza della Croce Rossa.
Tutto sotto controllo sembra però dire il sindaco, che ieri non era ancora in grado di quantificare i danni subiti dalla città per cui le notizie risultano ancora frammentarie. Per non parlare dell'assordante silenzio dell'assessore ai Trasporti Aurigemma e di quello ai Lavori pubblici Ghera. E lui, Alemanno, anziché inforcare il motorino con il quale ha scorrazzato per tutta l'estate per controllare mignotte e solo centralissimi cantieri, e fare un giro per rendersi personalmente conto della situazione, si fa fotografare con una targa in mano senza che gli venga in mente di girarsi municipio per municipio, metropolitana per metropolitana. Magari ascoltando i cittadini, facendosi raccontare storie di ordinari allagamenti, ordinari ingorghi di traffico, ordinarie alluvioni nelle stazioni della metro, ordinarie e lunghe interruzioni dell'energia elettrica e così via, anziché invocare improbabili stati di calamità. Mentre Parigi (Roma) brucia lui ha in mente di vietare le manifestazioni o di proporre deroghe al divieto stesso, come se questo fosse il problema più importante per una città che si sbriciola sotto la pioggia. Gli estremisti incappucciati hanno ferito Roma, l'hanno messa a ferro e fuoco, lui, Alemanno la lascerà affogare nell'acqua e nel fango al prossimo nubifragio.
Giuliano Longo