Malagrotta bis, c\’è sempre Cerroni

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«Ho firmato il contratto di acquisto del terreno di Quadro Alto dieci giorni fa. Lo ho acquistato in vista della realizzazione dell'impianto». L'avvocato Manlio Cerroni, presidente del consorzio Colari, scopre le carte del piano per il dopo Malagrotta e lo fa nel giorno della protesta dei Comuni contro la decisione del commissario Pecoraro. Una dichiarazione che ha scosso migliaia di manifestanti riuniti ieri mattina sotto la Pisana (vedi pagina a fianco) e che getta ombre sulla scelta del sito di Riano. In Consiglio si è già accesa la polemica. La seduta straordinaria di ieri sul piano rifiuti si è trasformata in una tribuna politica sull'agenzia "shock" attribuita al "magnate dei rifiuti".   

«C’è un accordo tra la Regione e questo monopolio dei rifiuti che ha determinato il problema della gestione nel Lazio? C’è un accordo tra la giunta regionale e questo consorzio che gestisce la discarica di Malagrotta?» Sono gli interrogativi posti dal capogruppo dei Verdi in Regione Angelo Bonelli alla presidente. Piccata la risposta della Polverini che ha giudicato «scorretto» il comportamento di Bonelli chiarendo che «quell'impresa non ha soltanto quell'area ma ne ha molte altre che potevano essere adibite a discariche, dopodichè non sfugge a me e non può sfuggire agli esponenti dell'opposizione che si dichiarano esperti che sta agendo il prefetto con funzioni commissariali.  Quest'imprenditore – ha aggiunto la governatrice – lavora quasi in regime di monopolio in questa città e io sono al governo della Regione soltanto da un anno e mezzo. Bonelli credo abbia delle responsabilità anche di amministrazione, mi pare di ricordare che è stato anche assessore». 

Insomma “colpa” della precedente giunta e dell'attuale commissario. La Polverini non ricorda però, o fa finta di omettere, che già nell'ottobre del 2009 il Colari aveva presentato una richiesta alla Regione Lazio per realizzare una discarica a Quadro Alto. La direzione regionale Energia e rifiuti aveva negato l'autorizzazione. Secondo i tecnici infatti il sito ricade all'interno di un'area definita dal Piano Territoriale Paesistico regionale «paesaggio naturale di continuità» ove non è consentita la realizzazione di nuove discariche. Inoltre il Ptpr definisce l'area «a rischio paesaggistico» per la presenza di attività antropiche che ne hanno modificato «pesantemente» il paesaggio naturale e che è destinato a progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, gestione e valorizzazione del paesaggio. Inoltre, sempre nel diniego della Regione si specifica che la domanda non può essere accolta in quanto contrastante «con le norme di pianificazione regionale e nazionale».

A distanza di due anni poco è cambiato nella cartografia utilizzata dai tecnici, ma ora le decisioni sono inserite nel contesto di una gestione commissariale. Oggi è Pecoraro il responsabile ed è lo stesso Cerroni a puntare il dito nel corso di un'audizione alla commissione Bicamerale d'inchiesta per l'impatto ambientale. «La nomina del commissario straordinario Pecoraro è stata fatta per motivi strumentali – ha detto ieri l'avvocato. E' semplice. Si trattava di fare una scelta e politicamente nessuno si sentiva. Allora per non saper nè leggere nè scrivere si è scelto di farlo scegliere ad un altro». L'avvocato va poi oltre e svela la proprietà anche del sito di Corcolle. «Il proprietario è Salini, ma mi hanno detto che ha venduto a una società del Leichtenstein».  Su queste e altre transazioni saranno necessari nuovi chiarimenti, mentre si annuncia già una battaglia sulla gestione dei siti. Polverini ha annunciato «procedure di esproprio», ma i proprietari dei terreni vogliono gestire da sè i rifiuti romani.  La Pisana ha annunciato nel frattempo l'apertura di un confronto con i territori. Già pronto un calendario di audizioni. Si partirà martedì 25 con la relazione del commissario delegato per i rifiuti Pecoraro. Giovedì 27 sarà il turno di "Riano nel cuore" e a seguire una seduta di commissione in cui si proseguirà l’analisi degli emendamenti presentati al Piano di Gestione dei Rifiuti. Due i punti fermi del futuro documento: nessun impianto di incenerimento a Fiumicino e la chiusura di Malagrotta.

«La chiusura della discarica romana per la prima volta dopo 35 anni avviene veramente – ha detto ieri la Polverini – quindi credo che ci presentiamo comunque al Consiglio regionale già con un provvedimento che sicuramente è frutto del lavoro e dell'  impegno del commissario Pecoraro ma anche degli uffici tecnici della Regione». Di Paolo ha annunciato che il piano rifiuti dovrebbe arrivare in aula per l’approvazione definitiva «entro la fine di quest'anno». Solo allora sapremo se le decisioni sui siti provvisori saranno definitive. 

 Carmine Seta

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