La telemedicina a supporto del sistema delle carceri del Lazio, grazie al progetto firmato Regione e Garante dei detenuti, in collaborazione con l'azienda ospedaliera del San Giovanni e la Asl Rm A. Partita dal carcere romano di Regina Coeli, l'iniziativa, finanziata con 60mila euro dall'amministrazione Polverini, si basa sul servizio di telemonitoraggio e teleconsulto specialistico per problemi cardiaci.
La telemedicina, infatti, consente di effettuare un teleconsulto specialistico internistico asincrono e un teleconsulto specialistico cardiologico sincrono in qualsiasi momento del giorno e della notte. Il progetto é pensato quindi per ottimizzare i trasferimenti dei detenuti/pazienti mantenendo alti gli standard ed i servizi, garantendo una diagnosi rapida riducendo i costi del sistema. Si permetterà così ai medici ed al personale che si occupa della saluti dei detenuti di gestire con maggiore efficacia l'aspetto clinico e di razionalizzare gli accessi al pronto soccorso del territorio.
Il progetto per Regina Coeli, intende quindi fornire valutazioni diagnostiche, notizie e prescrizioni prognostico-terapeutiche muovendo le informazioni al posto dei pazienti. "Siamo molto impegnati sul fronte delle carceri – ha detto il governatore del Lazio Renata Polverini, durante la presentazione del progetto a Regine Coeli – e grazie questo progetto, frutto di una collaborazione reale e concreta tra istituzioni, diamo un segnale di attenzione perché le condizioni in Italia per i tanti detenuti, vanno migliorate".
"Per quelle che sono le nostre competenze – ha proseguito la presidente della regione Lazio – e cioè in materia di salute, abbiamo messo in campo molte iniziative volte alla cura ed alla prevenzione. Con la telemedicina si accorciano i tempi della diagnosi, garantendo inteventi rapidi, e si riduco i costi dei trasferimenti nelle strutture ospedaliere, quando non é necessario. Questo può portare ad un risparmio di 2000 euro perché ogni trasferimento può arrivare a questo costo".