Occupazioni, blitz, assemblee. Dopo la lunga notte di protesta davanti alla banca d'Italia, gli indignati hanno dato vita a un'altra giornata di mobilitazioni anche ieri. Il movimento, composto da studenti e lavoratori precari, che protesta contro le misure anti crisi dei governi, si prepara alla grande manifestazione di sabato. Ieri, a metà mattinata, una quarantina di persone ha occupato l'ex ostello della gioventù vicino al Foro Italico. La protesta è stata interrotta dalle forze dell'ordine circa 2 ore dopo. È stato chiuso al pubblico il Palazzo delle Esposizioni davanti al quale è continuato per tutto il giorno il presidio dei cosiddetti «Draghi ribelli». Su cartelli affissi ai cancelli sbarrati, glistudenti hanno chiesto scusa per il disagio e hanno spiegato: «Noi lo vogliamo aperto», mentre sulle colonne del Palazzo delle Esposizioni è stato affisso un grosso drago con la scritta «Global Change».
Nel pomeriggio nuovi giovani hanno dato il cambio a chi ha trascorso la notte sulla scalinata del palazzo ed è stata inscenata un'assemblea cittadina per decidere le iniziative dei prossimi giorni. «Con un dragone ribelle andremo in giro per la “city” – hanno detto – muovendoci sui marciapiedi per una protesta pacifica». L'idea è quella di partire dalla Banca D'Italia, la Wall Street italiana, per andare nei luoghi simbolo della finanza. E nei pressi della banca d'Italia, questo movimento imprevedibile, ha continuato a muoversi ad andare, mandando in tilt il traffico del centro, nei prassi della stazione Termini. In serata al grido «Roma libera» alcune decine di giovani «indignati» sono partiti dal Palaexpo in corteo verso piazza della Repubblica con un enomerme dragone. Dopo essere stati bloccati in via Nazionale i dragh ribelli hanno imboccato via Milano. All'incrocio con via Palermo, il cordone della polizia, in tenuta antisommossa, li ha respinti e i manifestanti sono tornati in via Nazionale. intonando: «Il dragone dove va? Non c'é nessuno che lo sa».