Sono saliti sul Colosseo calando uno striscione i lavoratori del 118 licenziati dalla Croce Rossa Italiana. Chiedono la riassunzione con contratti stabili. L'iniziativa, spiegano i sindacati di base, è nata dopo un incontro con il responsabile segreteria dell'assessorato alla Salute della Regione Lazio, «dal quale non sono emerse sufficienti garanzie per i 91 lavoratori, messi alla porta dal primo ottobre, dopo aver a lungo svolto il servizio in convenzione con l'Ares 118». Intanto a Roma prosegue il presidio permanente davanti al Consiglio regionale del Lazio, in via Rosa Raimondi Garibaldi, iniziato dallo scorso 30 settembre. L`Unione sindacale di base spiega in una nota di sostenere «la giusta lotta dei lavoratori, condannando sia l'atteggiamento di Cri che li ha bruscamente licenziati senza garanzie e prospettive, sia l'Ares, che per un settore così delicato come quello del servizio di emergenza ha scelto la strada dell'affidamento ai privati senza le necessarie garanzie di qualità e trasparenza».
Il sindacato di base chiede quindi la convocazione di un tavolo urgente che, oltre Ares e giunta Polverini, coinvolga anche Cri e Funzione Pubblica. Il capogruppo e segretario regionale dell’Idv, Vincenzo Maruccio, parteciperà al presidio. «Ribadiamo, affermava ieri Marruccio, il nostro giudizio negativo sulla decisione di cessare una convenzione che ha come conseguenza l’incertezza sulla continuità contrattuale e lavorativa dei lavoratori e il ridimensionamento di un servizio di prima necessità per i cittadini, a fronte di una incomprensibile apertura all'ennesimo appalto di esternalizzazione del servizio sanitario Regionale. Per quanto ci riguarda resteremo al fianco di questi lavoratori per difendere i loro diritti e quelli dei cittadini tutti a una sanità migliore».