La politica sente il fiato sul collo di una opinione pubblica forse assuefatta ai privilegi dei propri eletti e allora comincia a prendere qualche misura di riduzione delle spese. Già sui consigli regionali, sul loro funzionamento, utilità e costi si è detto di tutto e di più, comunque qualunque riduzione degli sprechi e dei privilegi va pur sempre apprezzato. Cominciamo quindi dall'istituzione a noi più vicina, il Consiglio regionale del Lazio, che ha varato anche ieri qualche misura di contenimento dei costi. L'ufficio di presidenza ha deciso di eliminare il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di quotidiani e riviste e i rimborsi per le missioni dei consiglieri. Quindi da oggi il presidente del Consiglio regionale, tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza, i presidenti delle Commissioni consiliari, il presidente di Controllo Contabile e i presidenti dei Gruppi consiliari dovranno provvedere a sostenere tali spese autonomamente.
Le due proposte portano la firma del presidente Mario Abbruzzese, il quale ha spiegato che le cosiddette 'missioni' ovvero i viaggi non strettamente necessari, a partire da quelli per la cura pastorale del proprio collegio di elezione (almeno speriamo), saranno senza alcun onere di spesa per le casse del Consiglio. In sintesi: il costo di taxi, biglietti aerei, pranzi, pernottamenti, utilizzo dell’auto propria e tutto quello che fino a oggi era previsto nei rimborsi per le missioni, dovrà essere interamente a carico del singolo consigliere con un risparmio di 100mila euro e di 40mila per i giornali . E' vero che queste e altre misure già adottate o in corso di adozione dovrebbero aver fatto risparmiare a fine legislatura, ovvero nei prossimi quasi 4 anni, 6 milioni euro, ma a fronte di un bilancio annuo di 52mila che a fine legislatura sarà prossimo ai 200 milioni. Intanto si recuperano 150mila con il taglio del 10% degli stipendi di direttori e dirigenti; 700mila euro sono rientrati per effetto della riduzione del 30% delle cosiddette ‘auto blu’; altri 300mila con la rescissione del contratto di locazione della sede decentrata di via Poli; oltre 700mila grazie alla riduzione del 50% delle spese di rappresentanza e la restante parte con l’eliminazione della rassegna stampa cartacea.
Ma quanto si risparmierebbe se venisse rivisto il vitalizio post carriera erogabile già dal 50° anno di età, cumulabile con la pensione da deputato che premia 22 fortunati nel Lazio? Oppure se si eliminassero i gruppi consiliari composti da uno o due membri con diritto a ulteriori indennità? E se poi si abolissero i rimborsi che spettano a chi risiede ad oltre 15 km dalla Pisana per i 70 consiglieri che raggiungono (e andiamo a spanne) emolumenti fra gli 8 ed i 10.000 euro mensili più vari benefits e incarichi retribuiti? Leviamogli pure i giornali e facciamogli pagare i viaggetti, ma non vi pare che questo sia il minimo?
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