La commissione incaricata dal Campidoglio di valutare il controverso monumento dedicato a Papa Giovanni Paolo II e posto di fronte la Stazione Termini ha deciso: la statua non sarà rimossa ma dovrà essere modificata.
“Ai fini del completamento dell'opera – ha spiegato l'ufficio stampa del Campidoglio – si deve intervenire su alcuni punti critici fra i quali: rifacimento della testa, ritocco della patina, modifica del mantello in 3 parti, rialzo di 20/30 centimetri della base di sostegno della struttura, riposizionamento della statua sul basamento in posizione leggermente arretrata rispetto all'attuale. Il completamento dell'opera deve essere effettuato dal Maestro Oliviero Rainaldi sotto la Direzione Tecnico-Scientifica della Sovraintendenza Capitolina».
«Una decisione politica e non serena – ha affermato in una nota il senatore dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica – questo è un insulto alla cittadinanza romana che vuole una statua che rispetti e avvalori il Beato Giovanni Paolo II, che vuole una statua che accolga e non volga le spalle a chi arriva in treno a Roma, una statua che non abbia il capolinea dell'autobus davanti per nascondere l'opera. Lo stesso sottosegretario Giro ha definito l'opera una cattiva rappresentazione di un uomo che ha cambiato il mondo. La sfida è aperta, loro non tolgono la statua? Io la abbatterò a colpi di firme, quelli degli indignati che ogni giorno scuotono la testa per la vergogna di chi ha avuto l'orrore di costruirla con sembianze diverse dalla realtà e di chi come il Sindaco ha dato l'autorizzazione a posizionarla».
«La statua di Wojtyla sarà completata? Mi auguro che siano consultati tutti soggetti interessati. Insomma, basta con le brutte sorprese – ha commentato il senatore Roberto Di Giovan Paolo, dirigente del Pd romano – Non entro nel merito dell'opera, ma è chiaro che l'intera vicenda è stata gestita in modo abbastanza dilettantesco».