Il Campidoglio ha emanato un'ordinanza per rimuovere i due maxi poster pubblicitari della Fracomina, linea di abbigliamento campana, apparsi a Cinecittà e in via Cristoforo Colombo e ritenuti lesivi della dignità della donna.
Manifesti ammiccanti, "Sono Maddalena, faccio la escort e non sono una ragazza facile" e "Sono Maria, non sono vergine ma ho una forte spiritualità", che avevano scatenato una feroce polemica e indotto Fabio Depino, del Comitato promotore della delibera sui cartelloni pubblicitari, a minacciare l’amministrazione capitolina: "Scriveremo all'autorità garante e faremo una segnalazione al ministero delle Pari opportunità. Togliete quei cartelloni perché offendono l'immagine della donna che già è distrutta dalla maggioranza in politica".
"Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno – si legge nella nota diffusa dal Campidoglio – ha emesso questa mattina un'ordinanza con la quale si dispone la rimozione o la copertura delle immagini di due manifesti pubblicitari, siti su impianti privati di due condomini a Cinecittà e su via Cristoforo Colombo, che utilizzano rappresentazioni grafiche e di comunicazioni dei messaggi obiettivamente percepiti come lesivi della dignità della donna e realizzati, tra l'altro, anche con palese accostamento a significati afferenti la sfera della sensibilità religiosa della comunità". “Simili pubblicità – prosegue la nota – devono considerarsi come assolutamente lesive dei principi fondamentali che informano lo statuto di Roma Capitale, per come specificamente affermati nella deliberazione n. 25 dell'8 marzo 2010 con la quale l'Assemblea Capitolina ha approvato la moratoria cittadina delle pubblicità lesive della dignità della donna. Le stesse immagini sono presenti anche su alcuni autobus di Atac: l'Amministrazione ne ha chiesto l'immediata rimozione e l'azienda di trasporto pubblico sta tempestivamente provvedendo”.
Perplessità è stata espressa dal capogruppo di Futuro e Libertà alla Regione Lazio, Francesco Pasquali: “Sebbene la rimozione dei manifesti pubblicitari che alludono alla prostituzione sia un segno di rispetto verso le donne, è sorprendente la leggerezza, anche da parte dell'Amministrazione Alemanno, con cui sia stato reso possibile che questi fossero presenti su alcuni mezzi dell'Atac. Gli spazi pubblicitari sul servizio di trasporto pubblico non possono essere di certo megafoni di messaggi socialmente sbagliati o ancor peggio ai limiti della blasfemia. Specie in una città come Roma in cui la prostituzione su strada è un problema serio e, oltre, alle forme di sfruttamento e di criminalità che alimenta, in molti quartieri comporta forme di degrado che mettono a repentaglio la sicurezza delle famiglie. È ora di abbandonare la politica dell'ipocrisia, altrimenti ci troviamo solo davanti a fragorosi quanto inutili spot”.