Tbc, l’indagine si allarga. Imminente l’incontro tra Codacons e Gemelli

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L’indagine sul caso del contagio di tubercolosi al policlinico Gemelli si allarga: i carabinieri stanno infatti estendendo i controlli, fin qui circoscritti a neonatologia, anche agli altri reparti in cui ha prestato servizio l’infermiera da cui è partito il contagio.

Una decisione richiesta a gran voce dal Codacons: "Ci sarebbe anche un bambino nato nel dicembre del 2010 tra quelli che sono risultati positivi alla Tbc – aveva spiegato Carlo Rienzi, presidente dell’associazione – La famiglia del bambino ha provveduto privatamente ad effettuare il test preoccupata per la situazione legata alla vicenda della Tbc al Gemelli. Nato a dicembre, infatti, il bimbo non rientrava nel periodo sottoposto ai controlli delle strutture incaricate". Tale circostanza, secondo Rienzi, "impone di ampliare i controlli, estendendo le analisi anche ai bimbi nati nel mese di dicembre 2010. Se la contagiosità, infatti, rientra nelle 48 ore, al 31 dicembre 2010 il reparto neonatale poteva risultare già contaminato".

«Un rappresentante autorevole del Policlinico Gemelli di Roma ci ha contattati questa mattina e ha assicurato la disponibilità a un incontro immediato con la nostra associazione per valutare insieme la situazione e i danni alle famiglie coinvolte nel caso Tbc – ha comunicato oggi il presidente del Codacons, nel corso di una conferenza stampa a Roma, aggiungendo poi: «Siamo più soddisfatti del Gemelli che della Procura, che ha disposto una consulenza sul caso escludendo la partecipazione sia di esperti del policlinico sia di consulenti nominati dalle famiglie. È una segretezza assurda e non vorremmo che sia un modo per limitare la trasparenza».

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