Sicurezza, tele-allarme 113 per benzinai a rischio rapina

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Al via da oggi un servizio del 113 dedicato ai benzinai di Roma a rischio rapina. Un vero e proprio sistema di teleallarme che consentirà ai titolari dei distributori di poter chiedere aiuto anche senza parlare. L'iniziativa è stata illustrata dal questore di Roma Francesco Tagliente durante un incontro con le associazioni di categoria, preoccupate per la sicurezza dei propri associati dopo l'omicidio del benzinaio di Cerenova.

Il nuovo strumento prevede che alla sala operativa del 113 compaia automaticamente l'indirizzo del benzinaio che l'ha contattata, sia tramite cellulare sia tramite telefono fisso, anche se quest'ultimo non parla. In questo modo si garantisce l'invio delle volanti e diminuiscono le possibilità che i malviventi si accorgano che è stata contatta la polizia. Saranno le associazioni a vagliare le "richieste di attivazione allarme" e a comunicare alla Questura quali sono i distributori a rischio rapina da inserire nel software del 113. L'iniziativa parte oggi con i benzinai e nei prossimi mesi verrà estesa anche alle altre categorie di commercianti solitamente nel mirino dei rapinatori come farmacisti, gioiellieri e tabaccai.

Le associazioni dei commercianti hanno espresso soddisfazione per l'iniziativa lanciata dalla Questura del servizio del 113 dedicato ai commercianti a rischio e che partirà oggi con i benzinai. "Il nuovo sistema è un passo avanti importante – ha detto il presidente della Figisc (Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti) di Roma e Provincia Maurizio Micheli – ora ne dobbiamo fare altri. E' importante ridurre i costi delle transazioni delle carte di credito, troppo alte per i gestori, per far in modo che circolino meno soldi in contanti. Per questo abbiamo chiesto un incontro al ministro Maroni". Il direttore della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib) Gaetano Pergamo a tal proposito ha dichiarato che "ogni anno a Roma sono quasi quattro miliardi di euro i soldi intascati in contanti dai benzinai. Finché la circolazione del denaro rimane su questi livelli il rischio di rapina per i gestori è sempre alto".

Anche il vicepresidente vicario della Confcommercio di Roma, Roberto Polidori, si è detto soddisfatto per la nuova iniziativa. "C'è una grande collaborazione con la Questura di Roma – ha detto – in tal senso come associazione potremo fare anche segnalazioni anonime su situazioni che ci sembrano sospette. Nelle attività commerciali esistono categorie a rischio come farmacie, gioiellerie e tabaccai perché gira troppo denaro. Negli ultimi giorni, ad esempio, con l'aumento del valore dell'oro c'è preoccupazione che nel mirino dei rapinatori possano trovarsi i piccoli laboratori".

Al termine dell'incontro in Questura i rappresentanti delle associazioni, accompagnati dal questore Francesco Tagliente, si sono recati dal prefetto Giuseppe Pecoraro per illustrare il nuovo progetto e discutere delle criticità che la categoria ancora avverte. Tra le richieste delle associazioni, contenute in quello che definiscono il "pacchetto garantire sicurezza": la necessità istallare telecamere e caveaux blindati nei distributori di benzina, un'assicurazione sulla vita obbligatoria per i benzinai a carico dello Stato e la riduzione dei costi delle transazioni con le carte di credito per contenere il giro di soldi in contanti. A quanto si è appreso, per la metà di settembre è previsto un nuovo tavolo tra associazioni, questura e prefettura per fare il punto sulla situazione.

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